Tutti i grandi album dei Jane's Addiction hanno ricevuto qui ottime recensioni, quindi mi resta da scrivere di "Kettle Whistle", l'opera che fece da ponte tra le due vite di Jane. La prima, inimitabile epopea culminata col Lollapalooza e la seconda, avvenuta dopo la pace tra Perry Farrell e Dave Navarro, fatta più che altro per recuperare quella visibilità che nelle loro carriere soliste e con gruppi come Porno for Pyros e RHCP era un po' mancata.
"Kettle Whistle" uscì nel 1997, dopo la prima reunion live, e risulta evidente come Farrell stesse cercando di rimettere a posto i cocci della band: al posto del bassista Eric Avery è qui presente infatti Flea, all'epoca compare di Navarro nei Peppers.
E' un disco in cui si trova un po' di tutto. Pezzi live dal loro periodo più importante (90-91), outtakes, versioni originarie di classici come "Ocean Size" e "Been Caught Stealing", e alcuni inediti nuovi di zecca, registrati con la nuova formazione. Proprio questi episodi sono sicuramente i più appetibili per i fans.
"Kettle Whistle" e "So What" hanno il classico marchio di fabbrica dei Jane: impeto zeppeliniano mischiato a narcosi visionarie e psichedeliche. Gli altri tre inediti invece sono più vecchi. "Slow Divers" è addirittura ripescata dal live al Roxy del 1986 che sarebbe stato immortalato nel primo, omonimo album di Jane per la XXX records. Tale episodio è fantastico: una ballata acustica, piena di suggestioni esotiche, che si riallaccia al contenuto della seconda facciata di quel disco, di pura poesia minimalista. "City Song" è invece un omaggio a Los Angeles e alla sua dimensione freak, mentre "My Cat's Name Is Maceo" è un curioso divertissement jazz.
Di "Kettle Whistle" si apprezzano poi le versioni live: notoriamente i Jane's Addiction dal vivo erano una forza della natura, e qui si capisce subito all'ascolto di potentissime versioni di "Stop" e "Ain't No Right", mentre il super classico "Three Days" è reso in una versione ancora più onirica, grazie a deliziose keyboards che accompagnano i solipsismi di Navarro, mentre il drumming di Perkins è come sempre devastante. Ottima anche "Jane Says", un brano che i jane dal vivo facevano alla perfezione (non apprezzo molto la versione su "Nothing's Shocking", un po' troppo elaborata).
Insomma un grande disco, che avrebbe meritato di più se non fosse stato per un paio di alternate takes come quella di "Been Caught Stealing" che davvero non offrono nulla. Le originali versioni di "Ocean Size" e "Had a Dad" invece sono interessanti, e mostrano il carattere molto anni 80 delle prime produzioni, soprattutto con gli assoli esagerati di Navarro: ci avrebbero pensato poi Farrell e Dave Jerden in sede di produzione a smussare gli angoli, e a trovare un po' di concisione, per creare uno dei suoni chiave degli ultimi 20 anni.
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