Un senzatetto di nome Hobo, irrompe in una città letterlamente dominata dal crimine e dalla violenza. Rapinatori, poliziotti corrotti, prostitute violentate…persino un pedofilo che si aggira per le strade travestito da Babbo Natale. Hobo si rende conto che l’unica via per restituire dignità e pulizia a questa città è l’unica che lui conosce bene, ovvero un fucile calibro 20! Improvvisatosi vigilante, il barbone dovrà vedersela con la feccia più spregevole che abbia mai avuto modo di incontrare.

Prima di diventare un lungometraggio, "Hobo with a Shotgun" è stato un fake trailer di due minuti, con cui il regista Jason Eisener ha partecipato ad un concorso indetto dal regista Robert Rodriguez per entrare a far parte dell'opera Grindhouse, che negli U.S.A. è uscito nella versione di 3 ore e passa, includendo "Death Proof" di Tarantino e "Planet Terror" dello stesso Rodriguez (da noi, per questioni commerciali sono usciti separati) e vari fake trailer, tra cui "Machete" e appunto il suddetto "Hobo with a Shotgun", che ha vinto il concorso. Dopo qualche anno, Jason Eisener riesce a realizzare il lungometraggio con durata di un'ora e 20 (meglio non si poteva fare), creando uno spettacolare omaggio ai B-Movie Explotation degli anni '70, in particolare ai cosiddetti "Vigilante Movies". Violentissimo e talvolta disturbante, "Hobo with a Shotgun" possiede anche una bella dose di umorismo nero ed una certa creatività nelle situazioni, nonostante la trama non sia così imprevedibile. Il budget è naturalmente più sostanzioso rispetto al fake trailer (anche in proporzione di durata), ma sempre molto basso paragonandolo comunque ad una pellicola low-cost media statunitense e a proposito di film dai costi miseri, alcuni non potranno non notare che tra le influenze cinematografiche del regista, ci sono i film della Troma, tipo "Il Vendicatore Tossico". A mio avviso, altre influenze nella realizzazione lo hanno avuto anche "Mad Max", "I Guerrieri della Notte" ed i film di John Carpenter. Nonostante il budget irrisorio, Eisener è stato capace di creare un'ambientazione di tutto rispetto e alcuni personaggi di contorno, tipo i "The Plague", che faticheranno a lasciare la mente dello spettatore. Riuscire poi a reclutare come protagonista un attore cult come Rutger Haur, ha giovato non poco sia al film, sia all'attore, che negli ultimi anni ha partecipato più a prodotti dimenticabili, che a pellicole di una certa rilevanza.

"Hobo with a Shotgun" non per è tutti (lo sconsiglio a chi non ha uno stomaco forte), ma è un piccolo cult per gli estimatori di un certo cinema di genere.

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