Primo ascolto:

La prima immagine che con naturalezza mi é venuta alla mente é stata quella di un coppa di buon prosecco. Ah! Che "saudade" quella freschezza, quel sapore, quelle bollicine che, nate per naturale fermentazione, trovano il suo lieto fine nel palato, regalandoci un delizioso massaggio.

Secondo ascolto:

L´immagine del vinello si é ormai dileguata, lasciandomi alle triste realtá della "cerveja gelada" e del vino brasileiro con aggiunta di anidride carbonica. Quello che mi rimane sono le piacevolezze sonore di questo bel lavoro confezionato con tanta maestria da questi abili artigiani del suono.

Molta tecnica e stile da vendere, Jean-Luc trasforma con l´archetto magico il suo violino in una chitarra elettrica.

Terzo ascolto:

Forse le composizioni non sono dei capolavori, ma i vituosismi abbondano nell´allegria e nel piacere che questi musicisti provano nel suonare; nello swingare spensierato in un "The Trans-Love Express" o attraverso un malinconico "Mirage" di incredulitá che ci porta nell´immensa distesa di un "Enigmatic Ocean" dove i nostri giocano ad inseguirsi come giovani pesci.

Ancora un momento di raccoglimento intorno ad una "Nostalgic Lady" forse un tempo sirena, prima di raccogliere il senso della "The Struggle Of The Turtle Of The Sea" che con la sua mole affronta l´immenso mondo marino, fino a quando incontra una corrente oceanica che la fa sentire leggera e inconsistente come il piú agile dei pesci.

Quarto ascolto:

Proprio questa leggera inconsistenza rappresenta il lato piacevole ma anche l´aspetto piú debole del lavoro, intrappolato in molti assoli, il lavoro mostra i suoi limiti espressivi. Un disco immediato e altamente fruibile, raccomandabile agli amanti della tecnica strumentale e dello spensierato virtuosismo. Semplice nell´essenza, veloce e dettagliato.

Quinto ascolto:

confermo tutto... ah, dimenticavo, qua suonano pure Allan Holdsworth e Steve Smith. Basta o no?

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