Devo essere sincero. La prima volta che ho sentito quest'album l'ho odiato tantissimo. Si salvavano si e no 2 canzoni. Così per un bel po' non lo misi su e il cd rimase impolverato sul mio scaffale.

Nel corso del tempo, dalla mia collezione di bootleg dei Jethro Tull, saltarono fuori molti pezzi da quest'album. "Tutto sommato non è poi così male" pensai. "Su, forza andiamo a riascoltarlo". Così dopo due anni di inattività rimisi su il cd. La prima traccia, "Beastie", è un rock di livello medio, una delle cose meno riuscite dell'album, un po' commerciale, ma tutto sommato non disprezzabile. Molto meglio però la seguente "The Clasp". L'introduzione e il finale sono molto inquietanti, ma il brano è abbastanza allegro. Interessante l'uso dei drum pads del batterista Gerry Conway, e ottima la linea vocale, così come la linea di flauto. Stupendo.

Il mio brano preferito, però, resta "Fallen On Hard Times", la traccia numero 3. Bella melodia, sapiente uso dello slide guitar e un grande Peter John Vettese alle tastiere. Dopo di questo piccolo capolavoro purtroppo vengono i pezzi più brutti dell'album. "Flying Colours" inizia con un ottimo recitativo piano e voce, per poi trasformarsi in un banale rock veloce non molto interessante. "Slow Marching Band" è, invece, senza dubbio una delle peggiori ballate di Ian Anderson: la melodia è ai limiti dell'insopportabile. Per fortuna ci pensa la seguente "Broadsword" a rimettere le cose a posto. Si tratta di un possente e maestoso brano con una gran prova chitarristica di Martin Barre e un degno supporto del bassista Dave Pegg. "Pussy Willow" è un brano lento, che però ha un ritornello abbastanza aggressivo. Memorabili le versioni dal vivo! Molto trascinante, ma un po' stupido se vogliamo, è il divertissment di "Watching Me Watching You" con una memorabile linea di tastiera. "Seal Driver" è un altro ottimo brano, eseguito sulla falsariga di "Broadsword", contenente anch'esso un ottimo assolo di chitarra.

Chiude il tutto una deliziosa marcia di un minuto intitolata "Cheerio", che da ora in poi verrà usata quasi sempre come chiusura dei concerti. Insomma, dopo il primo ascolto, posso affermare che quest'album è davvero molto soddisfacente, meglio del seguente "Under Wraps" (che nonostante tutto non è nemmeno quello un pessimo disco!). Da avere!

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