Nel 1984 si chiude probabilmente l'era dei JETHRO TULL cosi come li abbiamo conosciuti osannati e criticati...
Ian Anderson dopo il Tour di Under Wraps dovra' fare i conti con circa 20'anni di rock alle spalle, Crest of a Knave esce nel 1987 e inaugura quella che io definisco una nuova TRIOLOGIA a basso costo...Questo assieme a Rock Island e Catfish Rising comporra' un tris di album votati alla nuova era del rock piu' commerciale, spesso con una NON-formazione la band si stringera' attorno al trio Anderson-Barre'-Pegg con produzione casalinga e una certa voglia di leggerezza applicata alla musica di un gruppo che non deve dimostrare piu' nulla a nessuno...
Altrove dissi che da qui in poi Anderson optera' per dirigere una COVER BAND di se stessa, recuperando gli elementi che fecero grande il gruppo ma attenzione questo Album e' fonte di tanta storia e argomenti che possono distrarre dal contenuto effettivo della musica in esso presente...
Anzi tutto la band smonta i Metallica (in perfetta versione BIMBIMINKIA) facendosi servire un Grammy come miglior Album Hard Rock di quell'anno...I Metallica non seppero ne perdere ne tanto meno vincere dato che l'anno successivo dopo infiniti piagnistei che finirono per pompare l'Anderson piu' cinico (scafatissimo uomo del rock che riempiva le folle quando ancora i metallari si facevano scoppiare i brufoli allo specchio) si fecero premiare pronunciando una frase da perfetti segaioli (Fortuna che quest'anno i Jethro Tull non hanno inciso nessun Album), i Metallica regaleranno altre perle come il figurone-tormentone NAPSTER.
Questo disco presenta anche delle news di ben altro tenore, Anderson adotta un nuovo metodo di scrittura, la voce degli anni d'oro e' andata perduta, non si 'e mai capito cosa rovino' una splendida voce che gia' da anni era in netto calo pur essendo sempre superba, si ipotizzo' una tecnica alternativa di canto, ma io ricordo una sola volta in cui Anderson (con risultati stupefacenti ) tento' e fu in Cross Eyed Mary nel 1971 per altro.
Si disse che le tonalita' per i pezzi di Under Wraps furono troppo alte, io invece punto il dito sull'attivita' concertistica di quell'anno, Anderson sollevo' la tonalita' ad alcuni pezzi inspiegabilmente, sbagliando probabilmente, pezzi come Fat Man da Stand Up eseguiti poco o nulla negli anni e quindi con poca esperienza, non fu l'unico errore, a fine Live con la voce gia' raschiata terminava Locomotive Breathe con un impressionante urlo in stile Robert Plant...
Fino al 1976 Anderson fumava un pachetto di sigarette al giorno poi chi va' col zoppo impara a zoppiccare e con l'arrivo di David Palmer sara' PIPPA sempre e ovunque...
Ma la voce calo' e basta, qui si tratta di una voce perduta, e il colpo di grazia si avra' quando nel 1985 Anderson dopo un operazione alle corde vocali non diede retta ai medici che gli consigliarono un anno di stop, invece la band fece una unica (e brutta) apparizione per la commemorazione di J.Sebastian Bach...
La nuova voce ben si adattera' ai nuovi pezzi ma soffrira' sempre di piu le vecchie composizioni peggiorando sempre di piu', oggi Anderson si fa' aiutare da un altro cantante.
Crest Of a Knave e' un disco discreto con belle canzoni, simpatico a tratti liberatorio, restano le programmazioni al Computer, batteria e tastiera ad esempio in qualche pezzo le curera' Anderson, ma quello che diventa evidente e' anche il suono di Martin Barre, stavolta il mio dito ammonitorio si sposta su di lui, se prima era un abile sarto e rifinitore delizioso e maestro del Riff qui alza a pompa e di molto la distorsione e gli effetti diventando un po "metalloso" in stile zzTop, a mio parere perdera' qualcosa all'elettrica diventando pero' un SUPER all'acustica.
Ci sarebbe voglia di Rock senza spiazzare o provocare i Fan e lo si avverte in pezzi come Steel Monkey (Bel tiro radiofonico) Sangue e origine Prog (Farm on the Freeway, Budapest), Rock comunque Aor (Mountain Man) cadute di equilibrio (The Waking Age) e un Hard folk che non soddisfa del tutto come Jump Start...Riascoltato tutto l'Album scivola via onestamente e con piacere, il piacere di un gruppo che anche riciclandosi sa proporre un qualcosa di attrattivo.
Curiosita', doveva essere l'album d'esordio di Doanne Perry alla batteria ma pare che la morte della madre interruppe il suo contributo alla batteria a 3 canzoni, in altre due tornano le campionature di Anderson, e nelle restanti 4 siede nuovamente Gerry Conway presente gia' in Broadsword And The Beast...
Martin Barre apparve smagrito e pimpante invece per la sua nuova passione per la Maratona e la corsa, il titolo del disco era un gioco di parole tipo "Crest of a Wave" e fu deciso solo dopo il lavoro grafico per la copertina.
Un disco quindi per cosi dire...d'esordio...resta un lavoro senza reale dimostrazione culturale rispetto alle opere D'Essai dei 70, ma ad avercene dischi disimpegnati come questo, la musica e' vecchia ma e' il modo di interpretarlo e le caratteristiche perche no, aquisite negli anni a renderlo nuovo, non autentico come i veri Jethro Tull , non importante o ambizioso come lo doveva essere Under Wraps ma facilmente godibile a distanza di anni quando tutti abbiamo smaltito la sbornia Progressive ...
Il taglio Hard Rock e un po' Metal sara' il suono anche dei nuovi concerti Live dove il gruppo avendo anche una certa eta' ridurra' il lavoro muscolare degli anni d'oro fornendo pur sempre un grande intrattenimento...Una band che anche stavolta ha saputo sorprendere...
OPINIONI DEI MUSICISTI SUL DISCO:
Anderson conferma che Budapest e' la sua composizione piu' riuscita di tutto il repertorio in assoluto, quella che che racchiude tutto il verbo JETHRO TULL, questo album e' uno dei 5 preferiti dallo stesso Anderson secondo una dichiarazione del 1997 in cui lo annovera assieme a Stand Up, Aqualung Songs From The Wood e Roots to Branches.
Martin Barre mettera' nero su bianco che dal 1987 in poi ogni Riff dei Jetro Tul sara opera sua...
DAL VIVO:
Le piu considerate di sempre Farm on the Freeway e Budapest ,Steel Monkey nell immediato, nel 90 Said she was a Dancer e nel 91 presente anche Jump Star ..
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