Si...questo e' un album controverso, il vero album di transizione della band, da qui in avanti la band rinuncera' a qualcosa.

Jeff Hammond co-responsabile della vena dissacrante e delle varie gag monnezzare con cui assieme ad Anderson teneva il sorriso sulle labbra al pubblico ,

abbandona amichevolmente per dare libero sfogo al suo primo amore, la pittura.

Arriva il giovane 24enne John Glascock dai Carmen, che per imparare i pezzi ha bisogno di tempo, tempo che Anderson impiega per realizzare un' opera teatrale...

Nuove canzoni quindi dal sapore orchestrale ,per questo si avvale di David Palmer...oggi signora Desy e Jethro Tull in incognito dal primo album.

Inutile girarci attorno,ma in quest' album manca l'anima rock del resto del gruppo...cosi come per WAR CHILD ,anche stavolta i fondi finiscono e le canzoni vengono inserite nel nuovo album della band...

Fate attenzione, io credo che parte di quest'album sia responsabile del calo di voce di Anderson, diviso in due parti ,presenta canzoni Ritmyn' blues ad altre dal nuovo sapore Glam,Glitter.

From a Dead beta to an old greaser,la title Track ma anche The chequered Flag (questa,si dai ,bella canzone),presentano parti davvero basse unito ad uno stile di canto nuovo per Anderson...E' un disco sofferentemente pop ,quando il resto della band ha potuto metterci mano ,ormai era troppo tardi , comunque ,sia da ascoltare.

Il progressive diventa sempre piu tiepido, ma Anderson stesso ci tiene a considerare l'album come un disco e non come una biografia, visto che ormai i progster erano ormai considerati ingombranti e il punk di li a poco avrebbe fatto capolino...

Che dire...i Jethro Tull qui patinano il suono...Martin Barre' chitarrista delizioso, qui non ha una sola schitarrata,, John Evan beatamente in vacanza si avvicina al piano acustico,entrambi costruiranno il loro suono con dei flanger Chorus,il quartet d'archi dei dischi precedenti si trasforma in una vera orchestra, il bassista John Glascock invece utilizzera' un Precision Bass a differenza di Hammond che almeno in studio gli preferiva il Jazz...Un disco senza interludi strumentali che offre veramente pochi spunti memorabili ,(Crazed institution,almeno)il resto segnala come il lavoro non entusiasmava tanto nemmeno Anderson in quanto forse non essendo piu l'opera teatrale che aveva in mente si trasforma in un disco con le pezze ar culo.

In classifica vola basso anche in America e apre al continuo movimento di ricerca della band che si ritrovera' momentaneamente (anche in classifica)con Songs From The Wood.

Non sara' un caso che in quel 1976 ,solo 23 concerti verranno realizzati, Con tutto quello che in effetti c'era da fare anche le session non danno molto movimento,2 inediti almeno Strip Cartoon , che non 'e meglio dell'album e l'ottima Commercial Traveller,questa si ,gran canzone.

Alla fine del 2000 David Palmer ,tramite un infiltrazione in garage avra' modo di recuperare un foglio che conterra' gli accordi e parte del testo di un altro pezzo dal titolo Six o clock,

pezzo che Anderson afferma di non ricordare ,per cui mai inciso e mai provato sicuramente...2 parole anche sulla produzione,il disco sembra registrato con la mano sinistra,il suono e' poco potente ,insomma poca convinzione su tutti i fronti ,poca fortuna dal vivo per questo album, che io sappia nel tour solo la title track (mistero su come Anderson ne abbia fatto uno dei pezzi piu importanti della discografia)e Crazed institution presente col piano RHODES e non al piano acustico...Un disco sicuramente inferiore da ascoltare solo per sfuggire alla routine classica della band. Non di piu.

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