Per un sedicenne di oggi, andarsi a riascoltare i primi (e ultimi) quattro album della Jimi Hendrix Experience (era un gruppo, lo sapevate?) può risultare oltremodo una palla. Registrazioni di merda, quattro piste e un sound di cui, così dicono, è rimasto poco oggigiorno non aiutano certo un ragazzino che vorrebbe entrare nell'olimpo della conoscenza rock a fargli apprezzare completamente l'opera del Dio di Seattle. Cosa fare, allora? Semplice, acquistare questa raccolta di tutti i classiconi di James Marshall Hendrix e del suo gruppo, tra cui spicca quel pazzone del batterista Mitch Mitchell.
In un solo cd sono infatti raccolti, come fosse l'album dei calciatori Panini, "The Wind Cries Mary", "Foxy Lady", "Hey Joe" ecc, tutte canzoni che da sole valgono 50 anni di rocchenroll. Difficile (difficilissimo) sciegliere i pezzi migliori, ma le ballate psichedeliche "The wind cries Mary" e "Little Wing" sono davvero cose grandi, "Crosstown Traffic", "Red House", "Castle Made of Sand" e "Manic Depression" hanno un'energia indistruttibile, "Foxy Lady" è sexy come nemmeno Jessica Alba e "Fire" è un capolavoro, modernissimo ancora oggi.
Senza Jimi Hendrix gente come i tanto amati Red Hot, Lenny Kravitz, i Rage Against the Machine e tanti altri alfieri del cosidetto funk(y)rock oggi sarebbero in mezzo Napoli a lavare i vetri delle macchine. La tecnica chitarristica, gli slanci innovativi a livello di linguaggio e a livello musicale lo fanno ineguagliabile ancora oggi, lontanissimo da chitarristi /virtuosi / pupazzi come Satriani o Vai. Jimi Rules. Peace!
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