PRIMA DEI WEATHER REPORT c’è un altro Zawinul

Sorpresa: nel 1976 i Weather Report sono all’apice del successo con la loro chiassosa proposta di jazz-rock e proprio in quell’anno - in solitaria controcorrente con le sonorità fusion allora dominanti - salta fuori quest’album di uno dei due padri fondatori del gruppo, l’altro essendo Wayne Shorter. Il gioco (commerciale) del produttore si chiarisce a leggere le note del disco: con i Weather Report sotto contratto per Columbia, l’Atlantic capitalizza il successo del leader assemblando alcuni pezzi pubblicati già qualche anno prima (1966-1971) sotto etichetta propria o della controllata Vortex. Sia quel che sia, CONCERTO RETITLED è un album molto interessante e – soprattutto – di piacevolissimo ascolto.

Per chi non lo conoscesse Joe Zawinul in versione pre-weathereportiana si rivela pianista duttile e variegato, capace di passare da un tocco impressionistico alla Bill Evans («My One And Only Love»; «Sharon’s Waltz») al virtuosismo un po’ funambolico di Oscar Peterson («Del Sasser»); dal mainstrean soul-jazz di «Riverbed» al romanticismo vagamente chopiniano della title track, oltre che naturalmente alle aperture elettriche con «His Last Journey» e la fondamentale «In A Silent Way» che chiude il disco. In apertura c’è invece il gioiellino neo-classico «From Vienna With Love», delicato e accattivante: l’autore è Friedrich Gulda, un altro austriaco, dall’eclettico percorso artistico, tra jazz e musica colta.

Un album dunque variegato ed eterogeneo che merita tuttavia il suo posto nella discoteca di ogni appassionato. Tutto in ordine per quanto riguarda le informazioni tecniche e i musicisti di supporto, mentre la grafica di copertina è piuttosto anonima. La foto sul retro - ripresa dall’album Zawinul, 1971 – è una curiosa e un po’ spettrale immagine del buon Joe senza il suo iconico zuccotto copripelata che in effetti non rende giustizia ai suoi quarant’anni di allora, ma poco importa!

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