"Il Bambino con il Pigiama a Righe". Una delle più grandi stragi della storia vista da un bambino.

Di certo, molti di voi avranno visto il film. Bene, io non ho visto il film; ho letto il libro. Il protagonista non è un bambino; i veri ruoli protagonisti sono l'innocenza, l'inconsapevolezza, la bontà, la senerità di un bambino. Gli antagonisti non sono i soldati o "il Fiuro"; gli antagonisti sono l'egoismo, la superiorità, l'indifferenza dell'uomo. Ordunque, Bruno, appena arrivato ad "Auscit" perché il "Fiuro" aveva grandi progetti per il padre, che lavorava per sorvagliare il famoso campo di concentramento, vede delle persone aldilà del recinto, radunate tutte assieme.

"E mentre era lì, un'ultima riflessione sorse nella mente del fratello che osservava le centinaia di persone indaffarate laggiù:tutti quelli laggiù erano vestiti uguali. Indossavano un pigiama grigio a righe e sulla testa portavano un berretto grigio a righe.

Bruno ha anche quel senso di umanità che hanno in pochi, scopre che tutti sono persone.

"Bruno aggrottò la fronte. Stava per rivelarle che sentiva un certo languorino, ma si limitò ad osservarla. E per la prima volta si rese conto di non aver mai considerato Maria una persona con una sua vita e un passato. Per quanto si ricordava, non era mai stata altro che la cameriera di famiglia. Non era nemmeno sicuro di averla vista in abiti diversi dalla sua uniforme. In quel momento Bruno si rese conto che nella vita  di Maria dovevano esserci altre cose, a parte servire lui e la sua famiglia. Doveva avere delle cose di cui sentiva la mancanza, e amici che voleva rivedere, come lui. E da quando erano lì, probabilmente aveva pianto ogni notte prima di addormentarsi."

Invidiava "quelli con il pigiama a righe". Poi incontra Shmuel, consapevole del fatto che Bruno non sa quello che si passa dall'altra parte.

"«E' così ingiusto» disse Bruno. «Non capisco perché io devo essere prigioniero da questa parte della rete dove non c'è nessuno con cui parlare e giocare, mentre tu hai molti amici con cui probabilmente giochi per ore ogni giorno.»"

Bruno non capisce il perché di quella separazione.

"«Voglio sapere perché c'è il reticolato.» disse deciso, convinto che era meglio cominciare dalla cosa più importante. Gretel si voltò sulla sedia e lo guardò stupita. «Non vorrai dire che non lo sai?». «No» disse Bruno «Non capisco perché non ci è permesso di andare dall'altra parte della rete. Cosa abbiamo fatto per non potere andare di là a giocare?» «Bruno, la rete non è lì per impedirci di passare dall'altra parte. E' lì per impedire loro di passare di qua.» «Ma perché?» «Perché devono stare con la loro razza, con gli altri ebrei.» «E noi siamo ebrei?» «No, senza ombra di dubbio. E non dirlo neanche per scherzo.» «Ma perché no? Cosa siamo allora?» «Noi siamo... Oh, insomma, non siamo ebrei. Siamo il contrario.» «Ah, e il contrario e gli ebrei non vanno d'accordo.»"

Come avrete notato, ci sono tantissimi "perché?" di un bambino dalla curiosità infantile. Queste domande ci fanno capire che non si dà un vero motivo alla guerra. Ma l'amicizia tra i due bambini è più forte di una barriera e Bruno, prima di ritornare a Berlino, decide di "andare dall'altra parte" per cercare il padre di Shmuel. E conosce l'atroce verità.

"Bruno spalancò gli occhi, sorpreso da ciò che vide. Nella sua fantasia era convinto che in ogni baracca vivesse una famiglia felice. E si era immaginato che la sera gli adulti sedessero all'aperto, sulle sedie a dondolo, a raccontarsi storie su bei tempi andati. Credeva che i bambini e le bambine che vivevano lì fossero divisi in squadre, per giocare a tennis, a calcio. Ma non c'era niente di tutto questo. C'era una massa di persone che sedevano a gruppi, fissando la terra, e apparivano orribilmente tristi."

Ovviamente J. Boyne ci vuole dire, oltre che le stragi della guerra sono atroci, che il potere ci vuole nascondere le cose "oscure" che attuano. Il mondo ci distrae con le cose, i fatti più svariati mentre di nascosto preparano una nuova guerra (non sia mai!) o comunque si arricchiscono (non solo materialmente) a discapito della gente comune. Consigliato.

"Tutto questo è accaduto tanto tempo fa e non dovrebbe più accadere. Non oggi."

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