Ho sempre sentito parlare di John Fante come un grande scrittore. La critica esalta il libro "Chiedi alla polvere" in un modo che mi ha incuriosito.
Ho quasi sempre comprato libri usati, ma l'unico libro di Fante che ho trovato nel mercatino è questo "Full of Life".
Prima di avventurarmi nella lettura, ho sbirciato i commenti in rete. "Gusto e piccantezza". "Ironia e tenerezza".
Ho pensato "Beh, dai che ho speso bene sti 5 Euri".

Meno male che mi è costato poco, perché non mi ha soddisfatto per niente. Anzi non mi ha lasciato niente, non mi ha emozionato e ogni volta che prendevo il libro in mano non mi veniva quella voglia di entrare nella storia dei protagonisti.
Il romanzo autobiografico, ha una trama povera. Cerca di essere comico ma è più tragicomico. La scrittura "pane e salame" sembra piuttosto indefinita.
Ci sono tanti dialoghi tra uomo (lui, John Fante) e donna (sua moglie incinta) assurdi. Litigi inutili sul diverso modo di pensare dei due coniugi. La comparsa del padre di John Fante, il miglior muratore della California, ha qualcosa di interessante.
Un uomo duro che si presta per aggiustare la casa dei coniugi Fante, invasa dalla termiti. Fante Senior finirà per costruire un nuovo caminetto per il nipote in arrivo.

Nella parte finale del romanzo, la figura del padre assume un valore aggiuntivo. L'aspetto tenero viene a galla. Tutto qui.
Passiamo alla prossima lettura.

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