Un cielo umido e ghiacciato fuori (di quelli che ti fanno pizzicare il naso), il tepore di un lettone morbido dentro... e un disco nel lettore che gira e riscalda con il suo avvolgente groove. E' John Legend a cantare, misurato talento tutta voce e pianoforte... e i due amanti si sorridono attraverso le coperte, stretti stretti in un caldo abbraccio invernale. Quest' immagine mi ispira "Once Again" secondo e ultimo album in studio della 'leggenda' di Springfield in Ohio; montagne di cuscini e coperte e la felicità abbozzata in un sorriso quando sopraggiunge la sera.
"Once Again" sarà il vostro disco invernale se pensate di trascorrere le prossime "fredde serate" in questo modo poichè l'atmosfera è rilassata, coinvolgentemente calda e sognante, frizzante e melodiosa. E' un richiamo all'intimità così come si può respirare dalla primissima "Save Room" che apre la strada con il suo organo trascinante. Scelta come singolo ci farà innamorare sin dai primi ascolti. Calzante e perfetta. Insieme alla delicatissima "Show Me" quasi sussurrata religiosamente va citata la splendida "We Just Don't Care" dove il piano di Legend scivola magistralmente sulla sua voce sempre più accattivante e sensuale. Bellissime anche la dolce ninna nanna tutto pianoforte, "Where Did My Baby Go" e la conclusiva "Coming Home" che commuove prendendo le sembianze quasi di un inno sacro fra cori gospel e un'accennata tensione emotiva. Con "Stereo" e più in particolare con "Slow Dance" invece i toni cambiano. Il ritmo prende il sopravvento e l'R&B dei gioni nostri si unisce a cori "reggaeggianti" creando una morbida e sexy danza accompagnata da una voce che lentamente ci avvolge graffiando la pelle. Unici episodi meno riusciti del buonissimo "Once Again": il duetto con la Blige un pò sottotono ("King & Queen") e la troppo poppeggiante "Heaven" che non decolla a causa di un ritornello a volte fastidioso.
Lo stile di Legend si snoda comunque discreto ed equilibrato lungo tutta la sua ultima produzione ed è proprio questo che seduce in lui. Canta e suona con così tanta naturalezza e spontaneità che sembra quasi aver fatto solo questo nella sua vita. E' giovane, diretto e il suo soul-pop sofisticato ci solletica piacevolmente giocando a farci ricordare le grandi melodie passate della Motown anni 60' coniugando perfettamente una voce limpida ad un animo deciso.
Veloci a farlo vostro ci sono tanti animi da riscaldare e il freddo inverno è alle porte!!!
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