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Così inizia e finisce il lato A del Wedding Album, espresso in varie sensazioni e toni. John e Yoko che si chiamano con amore, John e Yoko che si chiamano con sorpresa, John e Yoko che si chiamano con tristezza, John e Yoko che si chiamano con sofferenza, a volte anche con rabbia...

E qui delle domande mi sorgono spontanee...è il caso di parlare di arte? Arte vuol dire uscire dagli schemi, no? Evolversi e superare i propri confini. Alla fine nessuno prima d'ora aveva mai creato nulla di simile. E questa arte può nascere dall'amore completo tra uomo e donna, che amandosi formano una sola identità? E che soprattutto non si rompono le balle a chiamarsi per 22 minuti e 43 secondi di fila?

Ma continuiamo, alziamo la puntina del giradischi e partiamo con il con il lato B. Amsterdam.

E l'intro è già tutto un programma: Yoko Ono intona a mò di canto gregoriano "let's hope for peace" e gorgheggi sgraziati simili per ben 5 minuti, mentre gli altri 21 minuti sono interviste e registrazioni che riguardano la storica permanenza della coppia all'Hilton hotel di Amsterdam. Bello. Bellissimo sentir parlare John e consorte (è più lei a parlare eh, con la sua finissima boccaccia, forse leggermente intrigante? Maaaaaahhhh non saprei....). Voglio dire, non è pazzesco sentire, John e Yoko che parlando di pace, John e Yoko che analizzano della situazione del mondo nel 1969, John e Yoko discutono sulla colazione, (due tè caldi e toast integrali) o John e Yoko che parlano addirittura olandese (Dank Uw Wel..Traduzione: grazie grazie). Davvero fantastico, e interessante, anche se penso che nessuno sia mai riuscito ad arrivare alla fine del "brano" per la seconda volta (se ci siete risuciti... let me know!) Eh si, è proprio il caso di dirlo, Goodbye Amsterdam!

Ma non sarà forse che siccome John è stato un ex-Beatle, ovvero l'essenza stessa della storia della musica, ha pensato che il pubblico avrebbe accettato tutto da lui? Penso proprio di si, e penso che tanti l'abbiano proprio pensata così.

Ma alla fine cosa pretendete? Lo dice il titolo stesso: Wedding Album. Questo prodotto altro non è che la fede nuziale in forma spirituale che si sono scambiati i due teneri amanti.

Adoro John. Yoko un po' meno. E soprattutto non ho ancora capito se reputo questo disco una cagata pazzesca od un incompreso capolavoro. Ma ricordatevi, dietro a qualsiasi cosa, anche la più semplice che sembra fatta a caso, si cela qualcosa di profondo e con un proprio perché. E così anche il Wedding Album ha il suo perché.

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