È incredibile come ciascun brano creato da John Zorn sottenda un concept e miri a esplorare un qualcosa che va ben oltre il suono stesso, sia che l'obiettivo risulti quello di dare vita a un tema portante per l'album all'interno dei quale i pezzi vengono inclusi o sia che la scelta si riveli quella di mantenere per ciascuna traccia una propria distinta identità (non solo musicale), anche nel momento in cui essa diviene parte di un disco. Che poi tutto ciò non si possa ogni volta abbinare a lavori convincenti è un dato di fatto ineluttabile; d'altronde stiamo parlando di una discografia sterminata, che vede Zorn impegnato nelle vesti di interprete e compositore.

Per "From Silence To Sorcery" direi che le ombre sono decisamente superiori alle luci e al termine dell'ascolto si rimane perplessi. In primo luogo perché si tratta di tre canzoni notevolmente diverse tra loro e che hanno in comune la sola volontà di affrontare argomenti mistici e magici. Nel caso di "Goetia" siamo al cospetto di quasi 14' di variazioni per solo violino ispirate al legame che - da sempre - esiste tra il suddetto strumento e il diavolo; con un simile incipit ci si aspetterebbe qualcosa di... indemoniato, ma vi garantisco che così non è! "Gris-Gris", per "13 tuned drums", è dedicata allo sciamanesimo coreano e al voodoo di Haiti, ma non sortisce effetto alcuno, né ritualistico e neppure significativamente sonoro. Mentre "Shibboleth", in onore dell'enigmatico poeta tedesco di origine ebraica Paul Celan, mescola violino, viola, violoncello, percussioni e clavicordo, ma ha davvero pochissimo da offrire e non solo in virtù della sua natura estremamente quieta e sperimentale.

Per ulteriori dettagli tecnici e strutturali e sul come e perché i brani siano stati così strutturati vi invito a leggere le esaustive note contenute nel booklet, se però dobbiamo parlare di ascolto, astraendoci dalla teoria che sottende il tutto, allora sappiate che l'opera è debole e sicuramente non tale da supportare intenti così alti (o bassi a seconda del punto di vista magico, bianco o nero che sia) e profondi.

Decisamente un passo indietro rispetto allo Zorn che è tornato nell'olimpo grazie alla triade meravigliosa costituita da "Moonchild", "Astronome" e "Six Litanies For Heliogabalus".

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