• Voto:
Sono passati vent'anni dall'uscita di questo disco e riascoltato oggi è ancora fresco, rivoluzionario e potentissimo. Stiamo parlando di The Big Gundown uno di quei capolavori che solo dei geni riescono a concepire. In questo caso il genio è John Zorn che riprende nove motivi di un grande compositore di colonne sonore ovvero Ennio Morricone.
Il disco si apre con il tema del film di Collima, poi seguono altre delizie come "Peur Sur La Ville", "Poverty", "Milano Odea", "Erotico", "Metamorfosi" e poi i temi principali delle colonne sonore più note come la "Battaglia d'Algeri", "Giù La Testa", e una struggente "C'era Una Volta Nel West" con cui Zorn chiude questo magnifico tributo. Trova spazio anche una composizione originale di Zorn nella quale si amplifica la carica sperimentale delle composizioni di Morricone. La ristampa di The Big Gundown è impreziosita di ben sei tracce in più, tra cui vale la pena di citare una stupenda versione di "The Sicilian Clan", meno sconvolgente di quella che comparirà sul mitico Naked City.
Zorn distrugge, ricostruisce, ci mette dentro di tutto, musica sperimentale, classica, bebop, folk giapponese, rock, country, jazz, creando come al suo solito una musica che ha la propria forza nella massima libertà d'espressione, priva d'ogni limite ed etichetta, una musica dove non ci sono né vincitori, né vinti ma soltanto "Suono" creato dalla più pura disciplina artistica, madre dell'improvvisazione.
Improvvisazione è la parola chiave di tutti i dischi di Zorn, ma se vogliamo in questo è ancora più importante! Infatti, il musicista newyorkese qui è alle prese con delle composizioni che non sono sue, ma pur non rinunciando alle sue caratteristiche principali, non altera la struttura originaria dei pezzi, anzi la rafforza pur distruggendola, questo potrebbe sembrare un controsenso, ma quando si parla di Zorn tutto è possibile!
Elenco e tracce
Carico i commenti... con calma
