Negli anni Cinquanta e Sessanta, Johnny Cash era una delle voci più riconoscibili d’America, il suo atteggiamento ribelle e le sue canzoni dallo stile non proprio convenzionale lo avevano reso assai noto in tutto il Paese.

La fama e il successo conseguito gli permisero di “forzare le resistenze” circa la realizzazione di progetti musicali altrimenti destinati a rimanere nel cassetto.

Uno di questi è “Johnny Cash sings the Ballads of the True West”.

Fortemente osteggiato in sede di produzione dalla sua casa discografica (la Columbia Records) questo concept album, doppio su LP, del 1965 rappresenta una delle pietre miliari della discografia di Johnny Cash.

I produttori discografici avevano tutti i motivi per esprimere la loro diffidenza: un album che verte esclusivamente sulla tematica del vecchio, Vero West: i cowboy, le gesta storiche diventate poi leggendarie, le guerre dei patrioti, i luoghi aridi e inospitali ma al tempo stesso carichi di avventura e libertà.

Ma non bastava: non un album di sole canzoni, ma una continua alternanza tra ballad d’autore o vecchie canzoni popolari (saggiamente reinterpretate) e spoglie letture, talvolta senza accompagnamento alcuno.

Il risultato è eccezionale nonostante l’album scorra con non poca difficoltà: ciò è dovuto appunto ai numerosi intermezzi, alle letture e ai recitativi che “spezzano” il filo musicale, e allentano l’attenzione dell’ascoltatore.

La voce di Cash è chiara e inconfondibile (nonostante  la sua vita non proprio regolare ne minasse la stabilità), il riverbero costante (voluto o meno) la rende incorporea e senza tempo, perfetta per “la voce narrante del vero west”.

Le canzoni vere e proprie presentano un mirabile esempio di country d’epoca, che rimanda in maniera soddisfacente alle atmosfere “West” attraverso una giusta miscela tra banjo e chitarre acustiche, cori e archi.

Numerose canzoni verranno incluse in successivi dischi di successo, soprattutto concerti. Si possono menzionare “Sam Hall”, “25 Minutes to Go”, “Streets of Laredo”.

Un disco dall'ascolto non facile, talvolta stancante. Un capolavoro dale sorti commerciali non proprio felici, ma dal valore storico notevole, per audacia, sprezzo del rischio e senso di sperimentazione.

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