Ammetto di avere un debole per Varg Vikernes, nella sua versione di videoblogger.

Per chi non lo sapesse, Varg (aka Burzum) è un fiero razzista, assassino reo confesso, genio del Black Metal e Dark Ambient, giocatore di ruolo, sedicente esperto di neo paganesimo nonché ex ammiratore del nazionalsocialismo. Si è fatto sedici anni di prigione in Norvegia per aver assassinato, nel 1993, Øystein Aarseth (aka Euronymous), chitarrista della Black Metal band Mayhem.

Allora se è una feccia di questo tipo, perché non riesco a disintossicarmi dai video di Varg?

Ho provato molte volte a rispondere a questa domanda ma l'unica risposta che sono riuscita a darmi è stata che Varg è un ottimo comunicatore. Va detto che il canale in questione, ThuleanPerspective, è in realtà un mezzo di propaganda per le idee del soggetto che attinge da una serie di teorie pseudoscientifche per asserire quelle che per lui sono verità assolute. Sebbene non si definisca un supremazista ariano, Varg sostiene che vi siano in atto tutta una serie di complotti per sterminare la razza europea, bionda e con occhi azzurri, che lui fa discendere direttamente dai Neanderthal (!!!). Sostiene la veridicità del cosiddetto piano Kalergi e di tutta una serie di complotti sionisti volti a indebolire la purezza razziale attraverso una ibridazione coatta delle specie umane e, in tal modo, rendere l'umanità meglio asservita alle èlite al potere. Come se non bastasse, è convinto che vi sarà presto una nuova glaciazione alla quale egli si prepara conducendo una vita da sopravvissuto. Dalla sua dimora situata in una non meglio specificata località boschiva del centro della Francia, Varg fa almeno un video al giorno e mostra lo stile di vita a cui sottopone sé stesso e la sua "tribù", composta da moglie e cinque bambini. Vivono senza energia elettrica, a parte quella prodotta con dei pannelli solari, senza acqua calda né mezzi di informazione (che ovviamente sono tutti asserviti al potere anti-bianco). Sottopone i figli (che educa in casa perché la scuola è ovviamente nelle mani del potere occulto che lui combatte) a estenuanti e divertentissimi giochi di guerra, simulazioni di combattimento in stile barbarico, campagne esplorative improntate sugli Hobbit del Signore degli Anelli, col chiarointento di temprarne le doti fisiche e mentali in vista del difficile mondo nuovo che è alle porte, un mondo in cui la civiltà crollerà, tutti moriranno eccetto chi come lui sa badare a sé stesso.

I video di Varg danno dipendenza anche perché, con una metodica nazista, affronta un tema per volta e lo fa con il motto "let's find out": sebbene sia norvegese, Varg possiede infatti notevoli doti espressive in lingua inglese. Ha un tono suadente e perfino simpatico, almeno finché non ti senti appartenente a una feccia meticcia e parassita che insidia la sopravvivenza degli ariani buoni e incontaminati.

Tutto questo sproloquio per dire che la storia di Varg è in realtà la storia che questo film pretenderebbe di raccontare: di come da ragazzo incontrò Euronymous e il suo gruppo di depressi amichetti, di come i due entrarono in conflitto (per questioni certamente economiche prima che ideologiche), fino al tragico epilogo dell'omicidio, con sullo sfondo gli incendi delle chiese protestanti date alle fiamme in Norvegia proprio in quegli anni. Il film è tratto dall'omonimo libro di Michael Moynihan e Didrik Søderlind e mostra una storia sensibilmente diversa da quella da sempre sostenuta da Varg (e dagli altri superstiti della vicenda), ma non è questo il punto. Il problema è che il film non funziona proprio sul piano narrativo. Se gli autori avessero posseduto anche solo in minima parte le doti comunicative di Varg, il tutto sarebbe filato molto meglio: di certo la storia di una Black Metal band come i Mayhem ha bisogno della componente satanista (che vende sempre) e anche dei dettagli morbosi riguardanti il suicidio del cantante dei Mayhem, Dead. Così come avrebbe avuto bisogno dlele musiche originali di quella band (oltre che di Burzum, Emperor e Dark Throne). Ma non accade nulla di tutto questo: le band in questione bollano libro e film come contenenti frottole e accusano gli autori di volersi arricchire alle spalle delle vittime di quelle vicende, negando il cosenso a utilizzare le musiche originali come soundtrack. Il che è un po' come girare Bohemian Rhapsody senza le musiche dei Queen.

Allora una come me non è interessata a sapere il perché di questo astio, se è vero o no che quei ragazzi bruciarono le chiese perché satanisti o piuttosto neo pagani; se c'è del vero o meno in quello che viene raccontato; se le carte del processo a Varg dicono il vero o piuttosto, come sostiene quest'ultimo, le sue dichiarazioni furono estorte; se quelli che si vedono sono ricostruzioni attendibili dei protagonisti o ci stanno raccontando una "disneyzzazione" del tutto.

Una come me vorrebbe piuttosto sapere come mai esce un film come Lords of Chaos su una storia dal finale che tutti conoscono, fatta di vicende alterate e smentite da tutti i protagonisti interessati e per di più questa storia non funziona proprio dal punto di vista drammatico. I personaggi e le motivazioni di questi ultimi non reggono: va bene dipingere Varg come il villain della situazione (uno col suo trascorso se lo merita), ma perché raccontare dettagli inventati di sana pianta? Perché inserire personaggi inesistenti (come la presunta ragazza di Euronymous)? Perché indulgere sul dettaglio morboso di Euronymous che assaggia i pezzi di cranio fracassato di Dead anziché mostrarci le motivazioni che stavano dietro questo gruppetto di nordici e disadattati giovanotti? Sarebbe stato indubbiamente più interessante mostrare come la realtà venisse distorta da quelle menti, piuttosto che attribuire ogni deviazione all'ideologia nazista di Varg, piuttosto che al suo presunto satanismo.

Etichettare le origini di questo sottogenere del metal come le azioni deliranti di un gruppo di esauriti è quantomeno riduttivo, ma non si combatte l'intolleranza cadendo nella banalizzazione del male, né si fa del bene alla verità romanzando su una vicenda dai toni cupi che, volente o nolente, cambiò la vita dei suoi protagonisti.

Oggi Varg totalizza migliaia di visualizzazioni sul suo canale, io stessa ci sono entrata in contatto grazie a Lords of Chaos, diffonde le sue idee strampalate a personaggi strampalati che lo osannano (ma anche a ex ragazzette che si dipingevano la faccia come Dead e tentavano di cantare con voce growl approfittando del riverbero della doccia), vende libri e giochi di ruolo, allena il suo esercito di infanti a conquistare i boschi europei della nuova glaciazione, sospinto dalla pubblicità di quello che è un brutto film fatto su un brutto libro.

Ma la vera domanda è: ma, alla fine, chi ci ha guadagnato davvero?

Let's find out...

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