Tanto si parla di questa pianta stupefacente, in dibattiti, articoli e documentari. Il tema é controverso e assai scottante, questioni storiche e politiche, di salute pubblica, di etica, di legalità e di costumi.

Jorge Cervantes  non tocca nessuna delle delicate questioni sopracitate.  L´unica finalitá delle sue produzioni é di fornire informazioni che possano aiutare l´appassionato, in materia di coltivo della specie cannabis.

Questa serie di tre DvD viene a complemento del suo famoso libro, "Indoor Marijuana Horticulture", chiamato dagli appassionati "la bibbia" del coltivo che oramai, a trent'anni dalla sua pubblicazione ha raggiunto giá la cinquantesima edizione passando dalle originali 96 pagine alle attuali 512. Anche il documentario è quindi essenzialmente tecnico, mostra i differenti modi di coltivare la Cannabis, dentro casa, l´idroponico, e all´aperto (in giardino o in luoghi nascosti "guerriglia") e altre curiose situazioni e strategie di azione, oltre ovviamente a motrare bellissime e profumatissime piante.

Sarebbe inutile in questa sede soffermarsi sulle questioni puramente tecniche che annoierebbero da un lato, chi dell´erba fa tutto un fascio e dall'altro chi giá da appassionato conosce molte delle nozioni di coltivo.

Vorrei invece esporre alcune osservazioni e opinioni sull´argomento partendo dalla semplice domanda: perché alcune persone decidono di coltivare la ganja?

Le persone che consumano erba e derivati, hanno una dipendenza (in Brasile si dice "Vizio" che mi pare una parola piú adeguata in questo caso), quindi devono in qualche modo cercare di soddisfarla procurandosi il prodotto; che non è sempre facile da reperire, spesso è caro e non sempre di buona qualitá. Quindi al primo posto sta il fattore economico, al secondo l´aspetto qualitativo e per ultimo quello ideologico (mi produco la maria cosí non devo dare soldi ai trafficanti). Nell'economia generale questo passaggio da consumatore a produttore (benché in regime di auto-consumo) è assai significativo soprattutto se potessimo allargare la prospettiva a altri prodotti di consumo come ad esempio le verdure.

Sarà che questa tendenza alla legalizzazione della vendita di cannabis e derivati non è una risposta del sistema a questa crescente ondata di autoproduzione? Perché allora gli USA sono i primi a compiere questo passo (quest'anno in Colorado) proprio loro che sono stati i fautori della piú infame demonizzazione dei cannabinoidi?

Sarà quel che sarà, ma quello che nella pratica a noi fumatori interessa è avere sempre del buon fumo  nel vasetto di vetro, meglio se prodotto con le nostre mani e irrigato col nostro amore, e allora grazie a Jorge Cervantes che ha stimolato migliaia di piccoli produttori a intraprendere questo difficile cammino pieno di piccole e grandi soddisfazioni senza peraltro sfracellarci i coglioni con i soliti luoghi comuni sull´erba; che l´alcol fa piú male, che é una pianta medicinale, che la sua fibra fu l´antica antagonista del cotone, etc. Frasi troppo ricorrenti nei documentari, che denotano una certa forzatura nell´esaltare le qualitá della cannabis per giustificarne l´uso ricreativo.

Spero con questo aver portato all´attenzione dei piú un argomento che per quanto possa sembrare riservato a pochi appassionati, rivela degli aspetti di carattere piú generale che possono essere di interesse collettivo.

La marijuana é per tutti, ma non tutti sono per la marijuana.

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