Obnoxius è una parola latina dai molteplici significati. Potrebbe sembrare ozioso cercare di entrare nelle pieghe del pensiero di José Mauro e Ana Maria Bahiana ma, considerato il periodo storico in cui l'opera è stata confezionata, è uno sforzo che va fatto.

"Soggetto, esposto ad un pericolo" ci suggeriscono i dizionari e pare essere proprio così. José Mauro era una persona esposta al pericolo perchè, nel 1970, il Brasile attraversava uno dei periodi più bui della sua storia: il Vacio Cultural, la sospensione di alcune garanzie costituzionali e lo stretto controllo della censura su qualsiasi forma di espressione artistica, musica compresa.

Caetano Veloso, Gilberto Gil, Chico Buarque de Hollanda sono solo alcuni tra i tanti esuli che si sparpagliarono in Europa. José Mauro no.

La reazione allo stato delle cose produsse nel paese sudamericano una delle avanguardie più sperimentali, il Tropicalismo e favorì un vero e proprio movimento dedito alla Musica popolare brasiliana ossia le forme della musica folklorica e tradizionale brasiliana mescolate con la bossanova ed il rock ed il pop europei.

Obnoxius è partanto un'opera che contiene l'urgenza comunicativa che deriva dalla precarietà delle cose, la malinconia propria delle anime schiacciate dal peso delle libertà svanite, la speranza di poter assistere all'alba di qualcosa di nuovo.

Il disco si apre con delle trombe fuori giri e la dichiarazione d'intenti di José: "io e Ana Maria Bahiana crediamo che il disco meriti di essere ascoltato".

Niente di più vero. L'omonimo brano di apertura racchiude in sè tutte le caratteristiche dell'opera: orchestrazione quasi d'avanguardia (merito di Lindolfo Gaya e del produttore Roberto Davarin, che si occuperà anche della pubblicazione), percussioni afro-brasiliane, samba, jazz e psichedelia che si fondono mirabilmente e, su tutto, la voce di José che mi riporta alla memoria Nick Drake e Chico Buarque.

Memória è un capolavoro: i violini atonali si mescolano all'arpeggio della chitarra di Mauro mentre Ana Maria recita un Κύριε ἐλέησον che fa venire i brividi, il tutto mentre l'orchestra ci precipita dentro un vortice emotivo. Ponto de chamada è il grido disperato di un uomo che proclama di essere vivo e cerca una via di uscita, espressa dal meraviglioso samba-jazz che conclude il brano, un inno alla libertà, alla gioiosità dell'esistenza umana.

A seguire As Aventuras Sentimentais de Espiroqueta Camargo dove, una volta di più si può apprezzare la voce di José, carica di umanità e pietà per le vicende della povera Espiroqueta Camargo. Ascoltate il canto di commiato a conclusione del brano e non potrete non commuovervi.

Talismã, il talismano, è quello che serve per navigare le acque agitate della contemporaneità e lascio che sia la sua musica a suggerire l'itinerario che il Meu Capitão dovrà percorrere per arrivare a destinazione. Canção da Casa Iluminada è un altro episodio di abbacinante bellezza e malinconia dove la chitarra, gli archi e i fiati descrivono uno scenario carico di mistero, affascinante nei suoi fumi psichedelici.

Apocalipse è lo scontro tra il male, o Senhor da Guerra, e il bene, Miguel Arcanjo, e così le percussioni e la chitarra, a rappresentare il caos, incominciano una battaglia contro gli archi e i fiati che, nella loro umile maestosità, oppongono una strenua resistenza. Il brano, una volta di più, denuncia il disagio verso un presente disperante, grigio e, apparentemente, senza possibilità di redenzione.

Il samba-jazz carico di saudade di Exaltação e Lamento do Último è la degna conclusione di un lavoro che, all'epoca, passo quasi inosservato nonostante la sua sfolgorante bellezza.

Potrebbe sembrare un destino simile a quello che la storia ha riservato a tanti altri bei dischi ma non è così. José Mauro, dopo la pubblicazione del disco, semplicemente scomparve, cosa che, di fatto, ne impedì una adeguata pubblicizzazione.

Ma dove andò José? il web non offre nessuna soluzione al riguardo ma qualcuno si è interessato al suo caso e ha cercato di approfondire (https://www.dm.com.br/cultura/2016/02/a-suposta-morte-de-jose-mauro/).

Incidente automobilistico, come dicono molti? Roberto Davarin avrebbe saputo e invece è proprio quest'ultimo a dirci che il talentuoso musicista sembrò fosse evaporato nel nulla.

Vittima delle sue idee, arrestato, torturato e infine fatto scomparire dalla Dittatura militare? O semplicemente ancora vivo, che se ne infischia di farci saper che si, alla fine, per quanto obnoxius, ce l'ha fatta a sopravvivere.

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