"Il Sistema stava cambiando. Si stava evolvendo. Prima, i politici usavano il Sistema per fare soldi. Adesso, dipendevano dal Sistema...per essere eletti."

Tropa de Elite in patria è stato un grande successo di pubblico e così venne deciso di realizzarne un sequel che vede sempre alla regia José Padilha.

Il leggero timore che si trattasse di una mera operazione commerciale va da subito smentito: ci troviamo di fronte a un degno seguito molto più spontaneo di quanto mi aspettassi. Dagli anni '90 in cui era ambientato il primo film al giorno d'oggi nella città di Rio De Janeiro ne è passata di acqua sotto i ponti e tante cose sono cambiate come già il sottotitolo "il nemico ora è un altro" lascia giustamente intuire. La storia si basa su fatti di fantasia ma le similitudini con eventi realmente accaduti non mancano come ad esempio la rivolta carceraria presente all'inizio. 

Il BOPE si ritrova screditato dalle organizzazioni per il rispetto dei diritti umani e dalla stampa di sinistra. Nascimento e sua moglie sono divorziati: lui è tornato nel BOPE come colonnello mentre lei si è messa con Fraga, un attivista per i diritti umani che considera quelli del BOPE un branco di fascisti assassini. Questi riuscirà a sputtanare Nascimento il quale verrà rimosso dal suo incarico per finire però all'intelligence dove si scontrerà con gli interessi di politici senza scrupoli.    

"Tropa De Elite 2" si scaglia a muso duro contro il sistema politico e l'ostruzionismo dei media. Fa di Beto Nascimento un paladino della giustizia dai principi indissolubili e attraverso la sua voce condanna l'intera classe dirigente dello stato che come in Italia è stracolma di deputati dalla fedina penale macchiata.

La lotta contro i trafficanti di droga viene messa da parte e ci viene mostrato invece come nelle aree ripulite dalle bande criminali capita che la polizia prenda il loro posto trasformandosi in una specie di mafia a sostegno di qualche schifoso animale politico. In questo sequel il BOPE ha un ruolo di protagonismo minore e la storia si concentra maggiormente sulle vicende che porteranno degli infami sbirri corrotti a prendere il potere nelle favelas.

Wagner Moura anche in quest'occasione se l'è cavata benissimo mantenendo inalterato il carisma del personaggio. Da un punto di vista artistico "Tropa de Elite 2" risulta meno ispirato del primo e vengono a mancare scene e sequenze particolarmente memorabili. In compenso la voce narrante di Nascimento si mantiene sempre incisiva, diretta ed estranea ai mezzi termini assumendo anche un forte tono di denuncia sociale denso di frasi significative.

"Il sistema non ha un'organizzazione centrale, o un consiglio di amministrazione. Il sistema è un meccanismo impersonale, un insieme di interessi disordinati."

Il finale ottimistico in un certo senso vuole dare una speranza che in futuro le cose possano cambiare e che la verità possa elevarsi al di sopra dello sbraitare dei politici marcescenti che riescono sempre a farla franca perché in Brasile è quasi impossibile fare condannare le autorità.

Peccato che questa pellicola non è stata ancora distribuita in Italia.

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