Malato

Malsano

Potente

Morboso

Scioccante

Girato e recitato da dio, con un incipit furioso ed un prosieguo spiazzante, commovente, delirante.

Tutto questo è solo per dare una vaga idea di cosa ci possa aspettare vedendo questo capolavoro disturbante, TITANE, Palma d’oro a Cannes 2021.

Eppure è un film imperfetto, nella scrittura certo, allegorica, assurda, improponibile. Per darvene un’idea, basti leggere il commento di un laconico Moretti, sconfitto da TITANE a Cannes col suo fiacco TRE PIANI: “Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro.”

PROLOGO:

Flashback: c’è questa ragazzina sui 10 anni. È stronza, si vede. È seduta dietro, il padre guida. Lei rompe il cazzo dà fastidio si toglie la cintura, il padre sbrocca, fanno il botto. Lei si spacca la testa. La operano, le mettono una placca di titanio nel cranio. TITANE.

INCIPIT:

Lei adesso ha una trentina d’anni, fa la spogliarellista in un locale alla MAD MAX, tra automobili e brutti ceffi.

Lei è matta come un cavallo, ammazza la gente fa una mattanza… si scopa una Cadillac e rimane incinta (l'ha già detto nannimoretti)

Sono passati 10-15 minuti di shock visivo, una sarabanda infernale, è stato raggiunto già lo zenith del macello… e adesso? Diventerà un maschietto scomparso e si farà adottare dal padre (psicopatico) del ragazzo scomparso 10 anni fa… facile no?

Ora, potrei gettarmi nelle cervellotiche “spiegazioni” dei critici cinematografici che ho leggiucchiato mentre mi appresto qua.

Elucubrazioni, intenti registici, allegorie, simbolismo, metafora. Quante ne dice pure lei, la regista…

Ma non lo farò, non è il mio terreno. Sta roba la lascio sedimentare e poi ci torno su a posteriori. Nella mia testa, non qua.

Comunque se non stai al gioco, se l’incredulità non si sospende, potrebbe non piacerti, potresti dire mavvaffanculovah! e proseguire la visione con la bocca storta, mezzo storto pure tu sul divano, bofonchiando le tue legittime perplessità.

Se, al contrario, anche tu ti fonderai col TITANIO, allora farai un viaggio da incubo in questo clamoroso body-horror che si rifà al cinema di Cronenberg (Crash, Brood, La Mosca) e di Refn (il capolavoro THE NEON DEMON) ma con una sua identità, tra fuoco e fiamme, tra lacrime e dolore, con una colonna sonora magnifica.

Alexia, (Agathe Rousselle) e Vincent (Vincent Lindon) figliafiglio e padre, non te li dimentichi.

L’ho visto di seguito, senza stoppare mai, neanche per pisciare, manco fossi al cinema, ed avrei voluto che non finisse mai.

Chapeau (sti cazzo de francesi).

Carico i commenti...  con calma