L'uomo che scrive sulla carta dei cioccolatini, ha sentenziato che ogni repentina modifica del taglio di capelli in una donna, sancisce un cambiamento che va al di là di un rinnovato 'look'. Un cambiamento pensato e maturato nel tempo.
Io, anche se potrebbe c'entrare una fava, aggiungo che il segreto è femmina.

Mentre le note di "After Dark, My Sweet" fluttuano leggere tra il fumo e rimbalzano sulle pareti della mia stanza, penso a Julie. A quello che era, a quello che è ora, e mi convinco che deve esserle successo qualcosa di incredibile, di cui forse non saprò mai niente.
E' come se avesse riesumato uno scrigno di preziosi, sepolto sotto terra, magari a dieci passi da un albero.
Nell'aprirlo, un fascio di luce carico di sensazioni e ricordi deve averla investita, risvegliando bizzarre sinapsi assopite dal tempo, in una sorta di ipnosi.

Nel domandarmi cosa possa contenere quella scatola, ci fantastico su: forse una cartolina spedita dal lontano pianeta dei Guardascarpe, con i saluti del Guru spirituale Peter 'Sonic Boom' Kember (Spacemen 3, Spectrum) e la promessa di rincontrarsi "quando saremo entrambi fatti" (Sister Pneumonia); una copia autografata del Krautrocksampler di Julian Cope che, sono sicuro cara Julie, ora sai decantare a memoria (Gemini Pt.1 & Pt.2, Death Machine), ed una vecchia VHS di "Sussurri e Grida", regia di Ingmar Bergman, che potresti guardare ininterrottamente per giorni, recitandone ogni battuta. Una pellicola dove viene narrato, tra l'altro, il contrastato rapporto fra due sorelle (le attrici Liv Ullmann e Ingrid Thulin), qui trasposto in musica con altrettante canzoni - consanguinee nel pulsante giro di basso, ma 'caratterialmente' diverse: torbida e invischiata tra un colloso wah-wah à la Dead Meadow la prima (Liv Ullman); luminosa e vanesia, come la chitarra gilmouriana che le danza sopra, la seconda (Ingrid Thulin).
Poi altre gemme sonore color porpora, accompagnate dalla grazia dei tuoi movimenti e dall'assenza di gravità.

Questo percorso teleguidato nell'inconscio della dolce ed enigmatica Julie è, per farla semplice, il suo capolavoro.
Psichedelia e rock. Zuccherose melodie, come gommose alla mescalina e poche parole. Perché questa volta non è lei che deve spiegare, ma sono io che mi inoltrerò, passo dopo passo, dentro al suo nuovo mondo, dove un paio di occhi corvini, ricolmi come traboccanti boccette d'inchiostro, tingono di nero tutto ciò che la circonda.
Mentre lei stringe tra le mani un cofanetto magico ed il suo tesoro, illuminato ed illuminante, troppo prezioso per soffocare di nuovo sotto ad un metro di terra.

Ti ho osservata per bene Julie e, lasciatelo dire, stai benissimo pettinata così.

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