Dopo la buona prova di Song For America, giunge verso la fine del 1975 il terzo lavoro in studio dei Kansas, Masque. In copertina c'è il celebre dipinto intitolato "L'Acqua", dell'artista del Cinquecento Giuseppe Arcimboldo. La creatività musicale della band non arresta neanche in questo disco, anzi.

It takes a Woman’ s Life (To Make A Man) è una canzone strutturata un po’ alla Down The Road del disco precedente, con un cantato che rimane subito in mente, il pianoforte e l’organo in evidenza, sassofoni: in sostanza un buon pezzo di rock, molto orecchiabile. Poi si passa al blues di Two Cents Worth, con un bell’inizio del basso di Dave Hope e le chitarre di Rich Williams a intrecciare riff e assoli, soprattutto nell’intermezzo centrale in cui finalmente subentra un po’ di violino e i sintetizzatori. E’ una canzone che parla di alcoolismo.

Il grande inno di questo album è ovviamente la traccia 3, Icarus (Borne On Wings Of Steel), in cui finalmente Robby Steinhardt compare con uno dei protagonisti del pezzo. Già dall’intro ci troviamo di fronte a fraseggi molto progressive, più che nella due canzoni precedenti. Il cantato è stupendo, con il genio, compositore, tastierista e chitarrista Kerry Livgren che talvolta affianca il virtuoso tastierista Steve Walsh, uomo dalle notevoli doti vocali. E di nuovo voliamo insieme ad Icaro per cieli infiniti, sulle ali del violino incantato di Steinhardt e con le tastiere che suggellano il tutto, per poi riprendere la chitarra e il cantato su synth.
Lento è invece l’attacco di All The World, che man mano diviene più trascinante, sopratutto quando subentra Phil Ehart con la batteria e poi i sintetizzatori che formano la solita, meravigliosa melodia nel tipico stile dei Kansas. Child Of Innocence è un altro bel pezzo rock, dove Robby Steinhardt canta con la sua grandissima e potentissima voce, e la chitarra di Rich Williams è la vera protagonista.
It’ s You è una perla, pura e semplice, un folk rock meraviglioso, in cui il violino impera incontrastato, con il suo riff ben arrangiato. Altro pezzo veloce intriso di rock progressivo è Mysteries and Mayhem, soprattutto nell’introduzione, dove assistiamo ad una vera proliferazione di passaggi e stop della sezione ritmica. E poi il finale è tutta gloria: The Pinnacle, un pezzo maestoso, con un attacco epico, in cui la voce del tastierista-cantante Steve Walsh raggiunge vette inarrivabili e tutta la band è in generale in grande spolvero: insomma un vero esempio di Rock Sinfonico, con le lettere Maiuscole.

Masque è un tentativo disperato di emergere dall’oscurità, un disco snobbato che raggiunse solo il numero 70 nelle classifiche americane, all’epoca (1975-1976) poco orientate verso il prog. Masque, che diede l’impulso alla composizione di capolavori del calibro di Leftoverture e Point Of Know Return, è parte integrante della discografia classica dei Kansas ed è in assoluto uno dei dischi più suggestivi che la band abbia mai inciso. Masque racchiude meraviglie, un preludio al grande successo dei dischi successivi.

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