KARMA
Karma (1994) Ritmi Urbani

I Karma insieme ai Movida sono stati un gruppo a cui spettava una riconoscenza di gran lunga maggiore rispetto a quanto hanno raccolto.
L'esordio omonimo, datato 1994, ci presenta una band in ottima forma che fa del rock duro il proprio portabandiera.
Influenzato dalla scena grunge che in quel periodo stava conoscendo il declino, non disdegnando alcune ritmiche metal, il tutto è condito da chiari riferimenti alla cultura orientale, nei testi, nell'uso di percussioni, così come nell'immagine del gruppo.

L'album ricorda Ten dei Pearl Jam nell'intro-outro Astronotus, con un assaggio iniziale di 35" strumentali che si estende nell'ultima traccia del cd; poi parte la veloce e diretta Lo stato delle cose, urlata al megafono e seguita da un bell'assolo rock-blues fatto a una velocità di 140bpm!!
Segue quello che fu il primo singolo, Il Cielo, pezzo lento e oscuro dove riecheggiano riferimenti al sound di Seattle, la voce rimanda all'Eddie Vedder più incazzato dei primi PJ, ed è uno dei pezzi più belli dell'album insieme a Samsara, che si apre con un incalzare di percussioni per poi esplodere in ritmiche rock-metal con accordi diminuiti e palm muting.
Altro singolo estrato fu La Terra, preceduta dall'intro Mantra, e che come il singolo precendente ha un ritmo abbastanza lento e un cantato carico di phatos e rabbia.
L'album è molto ben bilanciato tra pezzi lenti e semi acustici come la bellissima Sabbia, e altri al fulmicotone dalla breve durata come Una stella che cade o Il volo, il pezzo dove meglio si fondono le percussioni, il richiamo al grunge e al metal, tutto degnamente amalgamato.

Ottima la prestazione dei 4 elementi, voce particolare, sporca e ruvida ma non per questo grezza , ma capace di essere anche calda nei pezzi più lenti.

Un album miseramente finito fuori catalogo, ma che merita di trovare posto nelle case di chi ama il rock e la buona musica, risposto vicino a grandi nomi non sfigurerà affatto!

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