Fanculo la vapor. Ho voglia di musica bella evocativa per affondare i denti nella sincera nostalgia di tutto ciò che degli anni 80 andrebbe dimenticato senza rimpianti, musica a cui abbandonarsi sereno senza la seccatura di doversi guardare ogni tanto alle spalle per lo spiacevole sospetto di essere presi per il Q-low. Ho voglia di voli pindarici nella fantascienza al gusto di font digital e reali pulsantoni da schiacciare.

Elettronica retrò fatta con synth anni 80. Synthwave. Così mi pare la chiamino sta roba. Potrebbe funzionare.

Cerco un nome. Spunta questo Kavinsky. vero nome Vincent Belorgey. è l’ ennesimo francese propina elettronica con anche lui addosso kili di sincera nostalgia anni 80, e vecchio il giusto per potersela permettere. Venendo fuori dal giro dei Duft Punk gli rimane appiccicata l’idea di presentarsi al pubblico con un alter ego. Kavinsky in realtà è un personaggio immaginario usato nei video; una sorta di cyborg, se ho capito bene, vestito in stile Marty" McFly, che ha preso il posto di un ragazzo morto nell’86 (vedi wikip.).

La sua musica sembra appagare il languorino di cui ho detto. Ha però un piccolo problema secondo me, le partenze vengono bene a Kavinsky, ma poi non riesce ad andare troppo lontano da quello che dice nei primi secondi. ‘Blizzard’ e ‘ProtoVision’ le mie preferenze di questo dischetto.

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