Definire questo film "il fenomeno dell'anno" è sicuramente  riduttivo, per un semplice motivo, se torniamo indietro negli anni non vi è nulla di simile.. bisognerebbe tornare mentalmente nel lontano 1997 quando il popolo cinematografico andava in subbuglio per l'uscita di "Titanic", eppure l'esempio ancora non rende, perchè un film "evento" non deve portare solo intrattenimento, deve creare un vero e proprio tsunami nel mondo del cinema e dell'informazione, deve creare il panico, deve espandere la propria magia, superare le barriere dello schermo e condizionare la realtà che ci circonda. 

Le prove filmate degli ultimi giorni di vita di Michael Jackson fanno sembrare Obama e il papa, star di serie Z.  Il docu-film di Kenny Ortega ha elementi a sufficienza per incantare il pianeta e diventare un fenomeno di studio.  111 minuti di film tra spettacolarità (quello che vediamo) e controversie (che ovviamente non vediamo):  arte musicale ai massimi livelli  - mistero - dossier - speculazione - ipocrisia - fenomeno di costume - genialità di marketing - fiction - realtà - gossip, e chi più ne ha più ne metta. In sala c'erano metallari, rockettari, persino fan di Vasco Rossi! (Dio Santo!!!!) tutti curiosi di vedere una mostruosa macchina da spettacolo in azione.. avendo tutti scoperto, aimè.. troppo tardi, un genio, artisticamente resuscitato grazie alla propria morte (questo è il mondo, così vanno le cose). Gente che fino a maggio lo ripudiava per via del business da gossip e che ora dopo la morte scoprono che "cazzo.. ma allora i giornali mentivano, questo è un genio! Madonna com'era bravo!  Poverino, fino ad ora l'hanno distrutto.. ed hanno speculato su di lui inventando storie.. voglio tutti i suoi dischi!"   farsi rincretinire dal TGCOM e da Novella 2000 per poi svegliarsi e dire che i media mentono, è una cosa a dir poco vergognosa; ma il cervello dell'uomo è un organo optional? Come si fa a giudicare un ARTISTA in base ad una vita PRIVATA distorta dai MEDIA? Gli italiani, popolo di Blasco e grande fratello, sono sempre al primo posto (nazione con meno spettatori il primo giorno di programmazione), mangia spaghetti suona mandolino che all'ultimo momento si accorgono di un uomo la cui vita è stata solo arte e devozione musicale, dovevano tutti aspettare che l'edizione di studio aperto dicesse "era un genio", così tutti davanti alla tv a ripetere "era un genioooo", un mondo di pecore!

Ed ora... tutti curiosi di vedere il MOSTRO (questa volta riferito alla bravura e non alla faccia)

Per fortuna c'è chi sapeva già da 40 anni, di che genialità di proporzioni bibliche era fatto mister Jackson, e questo controverso film ce lo dimostra appieno. Il "This Is It" tour era preannunciato come il più grande spettacolo live di tutti i tempi, e per farci vedere che non si stratta della solita etichetta gratuita andate a vedere questo film!  Quello che Jackson stava preparando ai suoi fan e non, era qualcosa di inimmaginabile! Cortometraggi in 3D proiettati sullo sfondo, ballerini moltiplicati su schermi verdi, ragni giganti che camminano sul palco, sfere luminose da cui escono persone, ballerini che schizzano fuori dal palco come toast, vestiti in fiamme, scheletri volanti, esplosioni da film action, scene di film anni 40 con attori che interagiscono con lo show e con MJ (proprio come Forrest Gump interagiva con i filmati d'epoca dei presidenti degli stati uniti), ballerini e gruppi musicali da pelle d'oca! (i migliori strumentisti in piazza) Michael Jackson sarebbe tornato grande (e quella scimmia cocainomane di Robbie Williams che si definisce il nuovo re del pop si sarebbe dato per disperso alle Maldive. Ed una bella batostata in campo scenico l'avrebbe presa anche Madonna) tutto era grande, tutto era troppo grande e forse troppo scomodo... 

Ci hanno messo anni per distruggerlo, ci erano riusciti, e forse qualcuno non voleva che tornasse al numero uno (come ha recentemente dichiarato il produttore di "Dangerous" Teddy Riley)..  l'ipotesi di omicidio da parte di colleghi è quasi certa.  Come ormai potrebbe essere certa l'ipotesi più assurda, ma non tanto assurda:  la finta morte!  Leggenda che accompagna tutti i grandi miti, da Elvis a Jim Morrison.. tutti potrebbero essere vivi, ma nel caso di King Of Pop si va ben oltre la leggenda metropolitana: certificati di morte falsi, bare vuote, funerali fiction, 150 incongruenze nel giorno della morte, dottori senza nome, l'unico con un nome se ne va a Disneyland coi figli invece che in galera (accusato d'omicidio), video inquietanti in rete (quello dell'ambulanza però è un falso dichiarato), dichiarazioni sulla morte e testi pubblicati prima che morisse!!! .. viviamo in un mondo di coincidenze oppure la storia è preoccupante? Che sia stato assassinato o abbia simulato una morte con introiti talmente alti da coinvolgere autorità e politici, una cosa si potrebbe dire: "This Is It" forse non è un film uscito a caso! Da filmaker ho potuto notare che alcune riprese e soprattutto il montaggio non sono semplici collage di immagini che ci mostrano Michael alle prove, ma sono montati ad arte come se fossero state girate appositamente per un film, scene in alta definizione con costumi di scena, audizioni di ballerini stile "amici" della de filippi,  si tratta di uno spettacolo montato ad arte.  

Il film, da come è stato montato, può destare sospetti sulle sue effettive condizione di salute..  sembrano volerci mostrare un Michael in forma smagliante per potersi lavare le mani e dire "non è vero che stava male e noi ce ne siamo fregati pur di far soldi, vedete? Stava da dio) io stesso potrei filmare una vecchia zoppa che attraversa la strada e renderlo spettacolare con un montaggio video dinamico e sofisticato, oggi con i trucchi di ripresa ed editing si può fare di tutto. Quello che vediamo sullo schermo è comunque un Michael Jackson agile, scattante, e mentalmente geniale! (se le prime due cose possono essere filtraggi di montaggio, la terza è senza dubbio reale.. mentalmente è geniale!). Forse, e dico FORSE, erano i pochi momenti in cui si riprendeva fisicamente  e dava il meglio di se, datosi che VOCI di corridoio (e non)  dicono che in alcuni momenti non riusciva neppure a mangiare e dovevano imboccarlo, ma difficile credere a queste cose dopo averlo visto ballare e cantare in quel modo all'età di 50 anni. Il mistero comunque c'è!  Ed il regista si diverte anche a seminare (finti?) indizi sulla sua presunta finta morte, la chicca infatti è nascosta dopo i titoli di coda, in cui Michael rivelerebbe un messaggio in codice su questa presunta teoria. Tutto studiato nei minimi dettagli per attirare gente da ogni parte del mondo (Mercoledì 28 ottobre, in UNA sola giornata 20 Milioni di dollari di incasso!!)  trasformando la Sony Music in una delle più grosse associazioni a delinquere del pianeta! (da ricordare lo scarto di un suo pezzo demo degli anni 80 che ci hanno venduto come nuovo pezzo, intitolandolo come il film. Da galera!).

Cosa rimane quindi di veramente genuino di questo film? Ovviamente ciò che c'è dentro alla mente del creatore,  Michael Jackson è un genio dell'arte.   La vera novità di questo film è infatti il mostrare il suo lato creativo, al di là dell'operazione speculativa o di (presunta) copertura (appunto per non farlo vedere malato) Jackson dimostra che sul palco ci è nato e che nessuno può competere con lui: visionario, creativo, intuitivo, avveniristico,  MJ è tutto e di più!  Da indicazioni agli addetti ai lavori, fa fermare un intera esibizione perché secondo lui una nota era sbagliata, rimprovera con dolcezza i musicisti ei ballerini, riesce a tenere completamente sotto controllo tutto il processo creativo: è coreografo, musicista, tecnico del suono,  supervisore degli effetti speciali, oltre che il solito cantante e ballerino di talento inestimabile(i suoi movimenti scattanti, fluidi, figli della lezione di James Brown e Jackie Wilson, il suo fisico ne risente, ma i suoi piedi restano magici, i suoi piedi si muovono con la magia di un tempo, ed è qualcosa che nessuno di questi mocciosi ballerini acrobati di era moderna saprà mai eguagliare).  Tutto questo è Michael Jackson, e il film è un'unica occasione per vedere un genio all'opera durante il suo processo creativo. Sotto questo punto di vista l'opera è riuscitissima, si parla addirittura di una candidatura agli oscar (anche se a mio avviso è esagerato e fuori luogo, si tratta pur sempre di un documentario musicale).  

Le pecche di questa operazione risiedono in un misterioso e inquietante dietro le quinte (che non ci mostreranno mai, datosi che potrebbero farci vedere un Michael diverso da come lo vediamo nel film) ed un operazione speculativa a dir poco vergognosa; ma al di là dei TRILIARDI che incasserà la Sony, è l'unico modo per vedere gli ultimi giorni di un titano della musica e dello spettacolo, che vivo o morto.. non rivedremo mai più.

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