Buon pomeriggio lettori di DeBaser, il vostro Kissarmy ritorna e lo fa in grande stile recensendo un disco semi-sconosciuto, ovviamente dei kiss.

1989: I Kiss stavano preparando il loro ultimo album, il cd si intitola "Hot in the shade", ovvero "Caldo all'ombra". Ora però dalla recensione che tra breve farò scaturirà un ragionamento filosofico, ma prima via alla recensione!

Il disco che mi capita tra le mani per la critica è un "perfetto sconosciuto": poche sono le canzoni che i Kiss rifanno nei concerti, anzi quasi nessuna di questo disco. La copertina è evidentemente molto divertente e si spera lo sarà anche il disco. I buoni propositi si confermano infatti, perchè la prima canzone non delude le mie aspettative: "Rise to it" è una canzone bella lineare e scorrevole dove gli elementi che si notano di più ad un primo ascolto sono: la voce di Paul e la chitarra sempre più micidiale di Bruce Kulick. La seconda traccia, "Betryed", smentisce i buoni propositi e sembra che ai Kiss le idee maturate in due anni dopo l'uscita di "Crazy nights", siano già finite. Faccio finta di niente e passo alla terza canzone "Hide your heart", chi non la conosce?! Bellissima come sempre, la voce di Paul e i cori classici dei ritornelli "Kissiani" si fanno sentire e sopratutto si sente nelle voci di sottofondo dei cori, quella di Eric Carr… La quarta song è "Prisoner of love", bella veramente una canzone che lascia a bocca aperta…

Ma a questo punto bisogna fermarsi e fare una riflessione. "Hot in the shade" , già il titolo è indice di caldo, di un caldo soffocante che non abbandona mai l'uomo, come "Amore" per Petrarca. Il caldo si fa sentire in ogni canzone di "hot in the shade", ovviamente in certe canzoni più e in certe canzoni meno ma è sempre presente. Si prosegue, tuttavia, con "Read my body", bella, che ricorda vagamente (molto vagamente "I love it loud"). "Love's a slap in the face" è la traccia numero 6, anche se la canzone è fatta malissimo ed è anche brutta c'è il compiacimento, tutto personale, di ritrovare dietro le pelli il vecchio Catman Peter Criss. La song numero sette è veramente la più bella dei Kiss in assoluto: "Forever" è veramente spettacolare, le chitarre acustiche di Paul e Bruce sono intonate allo spirito romantico di questa canzone. "Silver spoon" è la traccia che segue e devo dire che è carina ma non rivela sorprese. Alla canzone che segue invece bisogna inchinarsi perchè è un vero brano da Rock'n roll masters come i Kiss sono: "Cadillac dreams" è veramente spettacolare. I Kiss si fanno sentire veramente con questa canzone e anche il caldo soffocante che è il tema portante di questo disco, amio avviso, anche.

"King of Hearts" ricorda vagamente un famoso arpeggio dei SYstem of a DOwn. Dopo la traccia numero 10 , "King of Hearts", si passa ad un'altra canzone bellissima di nome "The street giveth and the street taketh away". Il caldo in questa traccia arriva a valori inaspettati, non si riesce più a sopportare e pare quasi che questa canzone sia ispirata ad un combattimento notturno tra due bande in una via di New york di uno squallido quartiere, l'atmosfera che crea è bellissima e ricca di suspance. La dodicesima traccia non delude i Kissfans ed Paul esprime la sua duttilità vocale al massimo sfoderando acuti su acuti molto belli e sopratutto d'effetto. "Somewhere between heaven and hell" è la traccia numero 13, bella bella e ancora bella, veramente ben riuscita; il tema del caldo anche qui si fa sentire e le chitarre con una particolare distorsione contribuiscono a questo caldo soffocante. Rapidamente elenco le ultime due canzoni, "boomerang", bella davvero solamente che l'assolo di Bruce Kulick è stato avidamente scopiazzato da "I've had enough(into the fire)" dell'album "Animalize". Ora devo fare una descrizione un pò più lunga e un pò di critiche per l'ultima canzone: "Little Caesar" che tutti conosceranno perchè è stata una delle poche canzoni che scrisse Eric Carr, per la prima volta si sente la sua voce in una canzone scritta da lui, ma attenzione Paul&Gene essendo una macchine divora denaro ogni tanto sbagliano e non fanno cantare la canzone a Eric perchè credono non sia utile, ma gli concedono (a Carr), di cantare i controcori nel ritornello. La canzone è senza dubbio bellissima ma se l'avesse cantata Eric era molto meglio

Conludendo devo dire che questo album è stato sottovalutato e non so perchè, ma questo disco è veramente un ottimo prodotto per il Rock 'n roll dei Kiss. Ovviamente i "Bacio" dopo questo disco non furono più gli stessi degli '80 ma cambiarono radicalmente, quello che posso affermare è che i Kiss sono i Kiss e nessuno potrà dire che sono deficienti o privi di ritegno perchè sono l'unico vero gruppo rock ancora esistente.

Un saluto a tutti da Kissarmy!!!

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