Divertimento a manetta, ecco la definizione più calzante per questo Hell Yeah dei KMFDM, acronimo che non riesco mai a scrivere correttamente, mannaia ai teteschi. Che poi sono una banda a dir poco improbabile, con la cantante Lucia Cifarelli (bona) che è americana, anche se ancora non ho capito se abbia origini italiche. Comunque sono quesiti che mi pongo solo io. Torniamo al disco, spassoso come una giornata al luna park, un baloccone di un'ora scarsa per staccare il cervello, perfetto anche come colonna sonora per due partite a Thunder Force. Ci siamo? Eccome se ci siamo. La band è famosa per aver inventato la dance metal, e questo è indubbiamente il disco più danzareccio mai confezionato da Sascha Konietzko e soci, le chitarre elettriche sono ai minimi termini, quando non pesantemente processate. Più che pensare alla creazione partorita da una band vera, l'idea è piuttosto quella di un disco overprodotto con un daw, qualche linea campionata e un buon tecnico del suono. Può bastare? Ma cerrrto che sì.

Cominciamo col dire che il sound design è molto più pulito, corposo e generalmente accattivante dei precedenti album dei KMFDM, prerogativa praticamente obbligatoria visto che come detto il disco si allontana un po' dall'industrial metal pura per strizzare l'occhio alla techno tribe e appassionati di suoni sintetici. Insomma, è il disco più elettronico mai prodotto da questa prolifica band, c'è chi sarà contento e chi no, io contento. La track omonima apre subito le danze con un "La Germania è con te", per poi scatenarsi con una muraglia di synth, bassline acid e riff metal processatissimi. Su questo tappeto si esprime un cantato maschile, con testi al solito di stampo politico-ilsistemanonva-sesemorottispaccamotutto. Ma è tutto innocuo e colorato come un cannone ad acqua, vedo improbabile che dopo aver ascoltato il disco scenda in strada per sparare a qualcuno, ma la mente umana rimane un mistero. Andiamo avanti che qui si fa notte, e visto che sto scrivendo di notte, faccio l'alba. Freak Flag lancia in scena la Cifarelli, che d'altronde sarà protagonsita in larga misura nel disco, e che qui si scatena in un breakbeat techno veramente tanto debitore al sound dei Fluke, solo molto più tamarro: macchine da corsa in sottofondo, schitarrate, suoni distorti, appicciate la PlayStation o l'Xbox e fate tombola. Il brano comunque è piacevolissimo e spldnidamente confezionato. Seguono due piccoli intermezzi dub che contengono la caustica Total State Machine, dove il sound si fa più duro ed espone le radici industrial del gruppo. In Murder my Heart ritorna sgomitando la Cifarelli, che non sapendo bene che timbro assumere vede bene di esibirsi in una caleidoscopica girandola citazionistica: la sua voce ricorda mille cantanti, comunque non scelte a caso, da Allison Goldfrapp a Tony Halliday, forse anche Debbie Harry, insomma tutte dark lady da togliersi il cappello. Cantato quindi fortemente derivativo, ma non sgradevole e comunque la stessa Lucia sa diventare anche molto cattiva in R4 the Damned, per poi fare la miciona in Shock (qui la parentela con i Curve si fa pericolosa) e offrire una prestazione very dark in Only Lovers, con una intro da applausi: "Ti starò vicino fino alla fine, se siamo dannati non abbiamo niente da perdere".

Hell Yeah gioca con la politica fin dalla copertina, che a me ha ricordato Kim Jong-un, ma potrei sbagliarmi, però mi piace così, quindi va bene. In Rip the System 2.0 una voce maschile canta il teso più piccolo del mondo "Uomo nero, bianco e giallo, distruggi il sistema". Evvai. Sempre solida la chiusura, in puro stile KMFDM, in questo caso con Glam Glitz Guts & Gore, che oltre ad avere il titolo più bello del mondo ci catapulta in un'apocalisse di suoni e chitarroni e vocal piuttosto ingazzoso. I synth smitraglianti anche qui riportano all'universo industrial, ma molto calibrato per intrattenimento ad ampio raggio. Risultato garantito. Disco che consiglio se volete fare un po' di sano casino, non un capolavoro da far ascoltare ai nipotini, ma un album che sa intrattenere, di questi tempi ti pare poco?

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