Concerto 6 settembre 2009
Basilica SS. Medici Cosma e Damiano- Alberobello
Per il quarto concerto del “Carl Orff Music Festival” diretto dai maestri Amatulli e Flaksman, c’è il pubblico delle grandi occasioni: la Chiesa dei SS. Medici Cosma e Damiano è gremita.
C’è molta attesa per poter ascoltare la Korean Chamber Orchestra che torna in Italia dopo quasi 10 anni, guidata dal M° Min Kim della quale è, dal 1979, I° Violino e Direttore.
Il programma prevede nela prima parte un omaggio alla musica Italiana con Antonio Vivaldi (1678–1741) ed il suo “Concerto in Sol maggiore F. IV/1 per 2 violini, 2 violoncelli e archi”. Ad eseguirlo i solisti: Jee-Youn Park e Vlad Stanculeasa ai violini e Joo-Shim Kim e Michael Flaksman ai violoncelli. A seguire, di Ottorino Respighi (1879-1936), “Antiche Danze ed Arie Italiane per Liuto, III Suite per archi”.
Nella seconda parte l’omaggio è a Felix Mendelsshon-Bartholdy (1809-1847) per i 200 anni dalla nascita; saranno eseguiti il "Concerto in Re minore per violino e pianoforte”, (violino Friedemann Eichhorn, pianoforte José Gallardo) e la “Sinfonia n°10 in Si minore per archi”.
L’apertura del concerto è brillante, la musica di Vivaldi, nonostante l’acustica non felicissima della Basilica, è restituita agli spettatori con grande vitalità e attenzione al suono in un’interpretazione briosa e cristallina nei passaggi virtuosistici; elegante e priva di inutili romanticismi nei cantabili; di alto livello le interpretazioni solistiche, a tratti entusiasmanti. Peccato che la realizzazione del basso continuo sia stata lasciata al solo violoncello, l’apporto del clavicembalo sarebbe stato il valore aggiunto ad una pregevolissima esecuzione accolta con grande consenso dal pubblico.
In Respighi l’orchestra si esprime al meglio ed il M° Min Kim la conduce abilmente nei numerosi cambi di tempo dando prova del considerevole affiatamento del gruppo, esprimendo una dinamica notevolissima e un’interpretazione, dal punto di vista musicologico, molto efficace.
Il doppio concerto di Mendelsshon (composto all’età di soli 14 anni) è una composizione solitamente poco eseguita ma intensa ed affascinante, l’influenza Beethoveniana è molto presente purtuttavia la scrittura lascia presagire comunque quel che sarà il Mendelsshon della maturità.
I solisti Friedemann Eichhorn e José Gallardo interpretano la partitura con estrema raffinatezza stilistica; luminosi e affiatati nei numerosi momenti di solo (senza l’orchestra) emozionano ed affascinano la platea ben supportati dall’orchestra sempre rigorosa e partecipe negli insiemi.
A conclusione del concerto è stata eseguita la “Sinfonia n°10 in Si minore per archi” dello stesso Felix Mendelsshon-Bartholdy. Concepita nel medesimo anno del doppio concerto si apre con un’adagio introduttivo denso di inflessioni patetiche, mentre i temi principali dell’allegro successivo sono alquanto inquieti, caratteristiche piuttosto inconsuete nella produzione dell’allora giovane compositore.
La Korean Chamber Orchestra anche in questo caso è perfetta nell’esecuzione rendendo la musica emozionante, densa di pathos, ricca di suggestioni dalle tinte forti, esibendo tutta la classe che ci si aspettava da un ensemble di siffatta caratura.
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