Caro metallaro medio, ti dico come la penso: la maggior parte delle band sludge metal sa solo fare dischi pieni di menate, densi di stereotipi e rotture di cazzo. Quando poi uno a questi gonzi gli va a chiedere il perché di tal piattume, quelli fanno i fighettini e dicono "ma noi lo facciamo apposta" - "Vogliamo creare un suono...magmatico" - "Vogliamo erodere gli stomaci, lentamente, dall'interno". Ennò, ennò, non mi fregate più: sempre i soliti riff, i soliti bassi tellurici che fanno fare la pupù nelle brache, le solite tracce di mezz'ora che ripetono all'infinito le stesse tre note come se qualcuno avesse deciso che il tedio sia la cosa più artistica in voga al momento.
Non ci sto, caro ciccio metalloso: ecco perché il nuovo disco dei Kylesa (il quinto in soli nove anni) mi piace un sacco. Sfiora tutti gli stereotipi possibili dello sludge ma non ci si imbratta e va oltre, più in alto. E' un suono psichedelico ma che non sente la necessità di opprimere gli intestini. E' pesante, sì, ma non grava sullo scroto. E' un disco pieno di tante belle canzoni corte e tirate, che in mezzo a un inferno di distorsioni abrasive e bastonate ritmiche di travertino provocate da ben due batterie trova comunque quintalate di soluzioni melodiche spaccamascella e a volte persino radiofoniche. Le voci poi non sembrano provenire dallo scarico del vostro lavandino, ma sono una piacevole alternanza maschile/femminile (ma quanto servono le donne nel metal per farlo uscire dall'impasse, quanto?) che non risulta mai stucchevole. E' il primo disco di questo genere che sento che potrebbe apprezzare anche la tua indie-ragazza (Dio solo sa come hai fatto a rimorchiarla) che adora gli Smiths e vi ha sempre guardati storto quando sbavavate al suono ininterrotto di rutti e gargarismi.
Finalmente un disco metal che non si crogiola nell'autoreferenzialità e in clichés dozzinali. Caro metallaro, io non sono come te, il metal mi aggrada ma mi aggradano anche un sacco di altre cose (anche perché ritengo che ascoltando ossessivamente un solo tipo di suono come minimo ci si rincoglionisca un po': è innegabile) e posso dirti che questo disco prima che ottimo metal è soprattutto ottima musica (cosa che dovrebbe imparare qualsiasi artista di qualsivoglia genere). Poi se ti piace continuare fare lo sfigatone che adora i soliti onanistici droni catacombali torcibudella di due ore e non vuoi compiacere manco un po' la tua hipsteragazza (la cosa migliore sarebbe farti prestare "The Queen Is Dead", altroché) fai pure, caro metallaro medio, ma sappi che se il metal da vent'anni propone idee nuove col contagocce è anche colpa tua e dei tuoi gusti noiosi e intransigenti, e che si diventa un po' ciechi (e sordi).
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