Dopo 5 anni passati a suonare, dai grandi palchi dei festival al più piccolo dei club, i "La Dionea" danno vita al loro primo "La Sindrome di Cassandra".
Il disco è la sintesi perfetta delle loro esperienze. Un continuo migrare incerto, figlio della necessità precaria che accomuna tutti i giovani del nostro tempo, che si trasmette allo stato d'animo. La voglia e la necessità di gridare attraverso l'unica passione e forma di comunicazione per loro diretta, gli strumenti ed il palco, la loro condizione emotiva.
La Sindrome di Cassandra è l'espressione esistenziale di un intera generazione raccontata attraverso le emozioni di un trio di ragazzi di periferia.
Il disco suona come una miscela di energia e melodia, rabbia e tenerezza, con una forte impronta personale e un attenzione ricercatissima ai testi che, ermetici, vengono cantati or con dolcezza or gridati all'inverosimile. Gli arpeggi, alternatati alle sonorità distorte che dopo un crescendo esplodono nei ritornelli, creano una musicalità tipica della poesia. Le lunghe sessioni strumentali interrotte da continui cambi di tempo riescono a non annoiare e formano anzi la giusta composizione tale da farli apprezzare al massimo.
"Dare tempo al tempo è una trattativa senza scambio" è un po' la canzone manifesto del loro stile. La canzone si apre con un arpeggio sostenuto dalla batteria e dal basso che insieme creano un musicalità tale da evidenziarlo per fare da atmosfera alla voce. Le parole si susseguono cupe in un lentissimo crescendo che culmina alla fine in un "Tocca a te, piangere per me". "Farsene una colpa", pur invertendo le dinamiche, rimane fedele al sound presente nel disco. Dopo una prima parte suonata all'impazzata si presta ad una lunga session strumentale dove, non più con la voce ma attraverso la chitarra, vien fuori ancora una volta la fortissima emotività espressiva del gruppo.
Il resto dell'Ep si divide poi in due parti le prime due rivolte ad una sfera emotiva "universale", nelle quali in tanti potranno specchiarsi, e le successive due con un impronta più personale-autobiografica.
Da segnalare assolutamente "In Vortice" che racconta, su una linea di basso a dir poco stupenda, la vita di chi, costretto a continui spostamenti, è costretto "a rendere affetto a buon mercato, in vortice ai risentimenti". La melodia, mista alle parole e agli assoli, tocca nel profondo l'anima di chi ascolta.
I testi e le musiche sono di Alfonso Roscigno, gli arrangiamenti sono invece dell'intera band.
Carico i commenti... con calma