XM 24, Bologna, una fredda sera, sarà stato aprile. Io avevo ancora addosso avanzi di fine febbraio da digerire. Sala superiore: prove tecniche d'inkazzamento contro la pula e gli sbirri (ossia: ennesima visione di filmati del G8 di Genova, sempre quelli. C'è chi guarda quindici volte "Titanic" e chi guarda quindici volte i filmati del G8... De gustibus...)
Sotto, neanche a dirlo, incomunicabilità allo stato puro, il dj set che non riuscirebbero a fare neanche i Kraftwerk da una cella frigorifera. Luci invecchiate, un tavolino che sa di nuovo (è vecchiotto, ma lo rende "avant" la scritta in pennarello nero "Papa morto dopo tre giorni puzza". Se una cosa simile la fa un Cattelan è una genialata a prescindere, se lo fa uno dell'XM 24 è... qualcos'altro. Comunque vorrei conoscere l'artista. Cattelan? E chi lo vuole conoscere...
Sul tavolino di fronte ai due digei che furiosamente giocano coi Lego musicali del 2015, i loro parti (con la i normale... l'unica cosa normale che hanno?): come Uochi/Toki già li conosco (e chi ha la santa pazienza di leggermi, anche), come Laze Biose no. Lo slogan che incita l'ignaro (non nel mio caso... ma credo nel 99,5% dei presenti quella sera) auscultatore all'acquisto del suddetto ciddì è "Il reggae è una merda", opera in esemplare unico, pennarello su pezzo di cartone. Dopo trentacinque, forse trentasei centesimi di secondo tiro fuori il portafogli e caccio la foglia da dieci euro sul tavolo. Arrivederci e grazie.
Il disco è meno "elettronico" dei due sotto la sigla Uochi/Toki, ha un'impronta un po' (ma poco poco...) più classica nell'ambito dell'hip hop, ma non è altro che la terza meravigliosa del duo Vale-Rico (che forse son tre, non ho ben capito). Dice il saggio (grammaticamente gnorante): se una volta è un caso, due è una coincidenza, ma tre è la certezza.
Consigliato: a chi ha i vicini di casa che oltre Luciano Tajoli non osano andare
Sconsigliato: a chi ha i vicini di casa che oltre Luciano Tajoli non osano andare, ma tirano bene la domenica alle cinque di mattino con la doppietta, figurarsi alle undici di sera
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