C'è chi dice che erano già finiti, e che non avevano piu' idee.... beh, io non definirei "Achilles Last Stand" una canzone priva di idee, anzi!
Nel 1977 i Led Zeppelin erano tutt'altro che finiti, e lo si capisce da molti fattori: ad esempio la loro ancora grande creatività (esempio già citato sopra), oppure l'enorme voglia di fare concerti, di far divertire quella gente in delirio... un esempio di questo? Il bootleg che sto per recensire!
Durante il tour del 1977, quello di promozione dell'album "Presence", il dirigibile attraversa le maggiori città americane come di consueto e fa tappa al Forum di Los Angeles, dove si esibirà per ben sei serate (il 21-22-23-25-26-27 giugno, tutte Sold Out!). Lo show in questione è del 23/6 e ci sono dei notevoli cambiamenti rispetto al precedente tour, ad esempio la tracklist, che è priva di "Dazed And Confused" e di "Whole Lotta Love", qui eseguita come bis al termine; a sostituire questi due brani, ci sono i nuovi pezzi tratti da "Presence", ovvero "Nobody's Fault But Mine" e "Achilles Last Stand". Avventuriamoci cosi all'ascolto!!
Si parte alla grande con una fulminea versione di "The Song Remains The Same", con cui Plant riscalda le corde vocali che saranno altissime già nel successivo medley "The Rover/Sick Again", pezzo tratto da "Graffiti", da segnalare per la prestazione eccellente di John Bonham. Proseguiamo con il primo brano da "Presence", "Nobody's Fault But Mine", e a dire il vero mi aspettavo qualcosa in piu perchè è piuttosto uguale a quello in studio; ecco che il pubblico inizia a scaldarsi quando Plant annuncia "Over the Hills And Far Away", pezzo eseguito molto raramente in questo tour, ma che qui vanta un'esecuzione che se non è perfetta, poco ci manca (gli acuti di Plant raggiungono livelli inverosimili!!). E' giunta quindi la volta del primo capolavoro del dirigibile... sto parlando di "No Quarter" accolta con un urlo pazzesco del pubblico, il quale applaude gli ottimi assoli di tastiera del grande John Paul Jones che trasporta gli altri membri della band in una lunghissima improvvisazione, che arriva a 31 minuti! (e siamo praticamente all'inizio...!!). La prima parte dello show si conclude con una lancinante esecuzione di "Since I've Been Loving You", dotata come al solito della sua particolare vena blues.
La seconda parte inizia con il celebre poker acustico di Page, che si sbizzarisce in largo e in lungo mentre Robert mette in mostra la sua ugola d'oro: il primo brano è "Ten Years Gone" lunga piu di dieci minuti, che confluisce prima in "Battle Of Evermore" e successivamente in "Going To California" accompagnate eccellentemente al livello ritmico da Jones e Bonham. Il seguente set parte con "Black Country Woman" brano qui, piuttosto funky che ricorda un po Trampled; proseguiamo con "Bron Y Aur Stomp", per poi tornare alle origini della band con il bellissimo medley "White Summer/ Black Mountain Side" e tra l'altro questo è uno dei pochi tour, a riproporre questi due brani che strumentalmente sono davvero entusiasmanti. Arriviamo allora al secondo capolavoro, e mi riferisco a "Kashmir", la quale va segnalata perchè, perlomeno nella mia versione, è allungata da un assolo di Page che è assente in "Graffiti"; per il resto è straordinaria, come sempre. Concludiamo la seconda fase dello show con un altro brano da Graffiti, il Funkeggiante "Trampled Underfoot".
Poi succede quello che non ti aspetti, quando Plant presenta al pubblico il grande batterista degli Who, Keith Moon e quindi ci ritroviamo su un unico palco due tra i migliori drummers mai esistiti. E allora cosa potranno mai suonare quei due se non "Moby Dick" in questo bootleg introdotta da "Out On The Titles": i due batteristi iniziano e concludono in perfetta sintonia un assolo che andrà avanti per più di 25 minuti, una cosa incredibile! A termine brano Moon abbandonerà il palco, ma annuncia di voler tornare per suonare i bis; e quindi tutto il palco è per Jimmy Page, che si lancia un estenuante assolo di chitarra contenente "Star Spangled Banner", di circa dieci minuti. E' giunto il momento di una pausa di qualche minuto, dove la folla si esalta come non mai, ma ecco tornare Plant sul palco ed annunciare un nuovo brano da "Presence", ovvero "Achilles Last Stand" dotato di una performance eccezionale ed inarrestabile dove Robert ci ricorda che L'Iliade è stata tramandata a lungo oralmente prima di essere trascritta in lingua originale.
E qui arriva il momento che tutto il Forum stava attendendo, la canzone per eccellenza, l'inno del rock in persona ma anche una delle più belle canzoni mai scritte: "Stairway To Heaven" è come al solito piacevolissima, tranne per il leggendario assolo di chitarra rovinato dalla (forse) troppa presenza delle tastiere che mi lascia un pò col muso. Questo sparisce quando per la secondo volta Plant fa venire sul palco Keith Moon, per i due bis che sono in questo caso "Whole Lotta Love" e "Rock And Roll" eseguite come un medley della durata complessiva di 7 minuti circa; sono due canzoni sempre ben accolte, ma è come se qui manchi qualcosa, ma forse è solo un'impressione personale.
"Grazie Los Angeles, è stato divertente. Buonanotte!" ...Con questa frase Plant chiude il concerto che è durato la bellezza di tre ore e un quarto, passate senza troppi rimpianti.
Concludo dicendo che è un bootleg fantastico, sarebbe da prendere solo per il fatto che su un solo palco ci sono due tra i più grandi batteristi di sempre, ma soprattutto per far cambiare idea a tutti coloro che considerano i Led Zeppelin finiti dopo "Graffiti"!!
A PRESTO, CIAOOOO!
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