“ Guardato...

Emozionato, commosso.

Mai come stavolta vale il vil denaro.

Tutte le foto insieme in un unico libro e qualche

loro breve “testimonianza”.

Semplicissimo... Niente groupies, niente ospiti, solo e sempre loro 4 insieme, fino alla fine.

Avrei dato solo più spazio a Peter, perché lui è uno di loro...

Per me gli Zepp sono 5

Bellissimo.

Un abbraccio brother. “

Questo è il messaggio che ho inviato al mio nobilissimo fratello di sangue Riff (nonché Maestro musicale dai Led Zeppelin al Blues tutto) dopo aver sfogliato il Libro.

Mi sono bastati quei 15/20 minuti per rivivere “tutto”.

Potrebbe e dovrebbe finire qui ma siccome non sono normale e trasudo di adrenalina che devo sfogare, proseguo più agiografico e vecchio che mai.... avvisati, potete/dovete smettere simile lettura.

Cosa potevo mai aspettarmi e/o cosa poteva mai darmi un libro sui Led Zeppelin?!

Ho (quasi) tutto ciò che nei decenni è uscito, una miriade di libri oltre a tutte le riviste musicali che hanno scritto e scrivono tutt’oggi su di loro, foto, interviste....

Intanto questo è il Libro dei 50 anni dalla loro genesi. E’ il Libro (quasi) esclusivamente fotografico. È il Libro sui Led Zeppelin, dei Led Zeppelin.

Jones, Page e Plant hanno fatto tutto come volevano per celebrare il loro periodo insieme. Loro la scelta di come impostarlo e soprattutto la selezione tra le migliaia di foto esistenti.

Ed ecco che (quasi) tutte quelle immagini che avevo già visto e che possiedo dentro a vari libri ora sono racchiuse in un unico nobile volume.

L’ordine cronologico con le immagini associate ai tour ed alle esibizioni più importanti, alla pubblicazione degli album e qualche loro citazione del momento, ti fanno fare un perfetto viaggio nei loro dodici anni insieme.

Quindi fatto benissimo... ma non è questa la “cosa”.

La “cosa” è appunto il viaggio.

Ho detto varie volte che associo la musica che adoro ai momenti della vita, che degli artisti che amo non mi frega nulla in quanto rockstar e che mai chiederei autografi o cagate simili. Sono “amici” particolari la cui musica è stata ed è la colonna sonora di questa mia vita, stop.

E allora, anche se gli anni di calendario non coincidono, è come se io vivessi la loro storia parallela alla mia. Come se tutto ciò che riguarda i primi due album fossero la mia adolescenza ribelle. Come se il terzo e il quarto fossero il mio diventare grande e più consapevole delle mie qualità e ambizioni. Come se Houses fosse lo scazzo di quando desideravo solo divertirmi ed intendevo farlo solo come piaceva a me a costo di diventare esagerato credendo di essere chissà chi come in Physical o in TSRTS. Come se vivessi gli anni maledetti di disgrazie tra il ‘75 e il ‘77 come i miei di drammi personali. Come se Presence fosse la scossa prima della fine....

E sarebbe troppo semplice, come lo è per (quasi) tutti, che io amassi questa band per la loro musica. Io amo questa band soprattutto per l’aura unica che ne ha, dall’inizio fino ad ora e per l’eternità, accompagnato le gesta ed il ricordo, oltre che per lo spirito di gruppo.

I Led Zeppelin pur essendo stati la più grande rock’n’roll band del loro periodo, con vendite, tour e consensi di pubblico come nessun altro... riuscivano a non essere mainstream, rimanendo una sorta di culto... praticamente impossibile... per tutti, ma non per loro. (La differenza di essere conosciuti da tutti come gli Stones è evidentissima).

Sono stati definiti dai detrattori come presuntuosi, narcisisti, arroganti, egocentrici e aggiungete voi a piacere. Ma, perché se piaccio più degli altri devo dire che non è vero?! Se sono il più sveglio, devo dire che sono coglione?! Se sono più bravo devo dire che sono scarso?! ...

“Gli Stones ci hanno messo nove mesi per fare un disco... questi ragazzi, invece, per il loro primo album, ci hanno messo nove giorni, compreso il missaggio” Glyn Johns

Se ci sono quattro persone e musicisti umili e non sopra le righe sono loro... poi se erano il top e avevano il mondo in pugno non penso certo sia una colpa. E comunque io sarei stato molto più arrogante di loro, poco ma sicuro.

Anche questa è un’altra loro caratteristica: vedrete ovunque pochissime foto (ovviamente “rubate” quelle pochissime) di party, comportamenti “deplorevoli” da rockstar dannata e maledetta. Non ne avevano bisogno, perché lo emanavano di loro, non c’era bisogno di queste trovate ridicole come fan tutti. Loro sono stati l’emblema del rock in tutti i sensi di quegli anni, senza forzature, con innata naturalezza.

Ma è lo spirito di gruppo la cosa che mi riempie davvero il cuore.

E il Libro rappresenta appieno questa loro caratteristica non rara, unica.

Sempre insieme, sempre tutti per uno uno per tutti (anche quando scazzi o, peggio, tragedie personali ne minavano l’integrità). Un cameratismo senza eguali. Una infinita stima e tanto amore, anche ora, uno per l’altro.

Quattro grandi uomini prima di musicisti, per questo li ammiro così tanto.

L’altro giorno una foto in un sito che ora non trovo più (per capirci che di certo non era per “pubblicità” come altri inutili fanno) ritraeva da dietro Robert, solo, davanti alla statua di John nel suo paesino... un amico che va a salutare un amico, tutto qui, bellissimo.

Perché se è vero che i Led Zeppelin sono la creatura di Jimmy, è ancora più vero che senza uno dei quattro (anzi dei cinque) “tutto non sarebbe potuto essere uguale”.

Perché senza John Henry si è smesso, perché in due anni e dopo due album erano la band più idolatrata, perché hanno asfaltato tutto e tutti (cit. mia storica), perché erano osannati come dei, perché i loro concerti erano attesi come l’evento dell’anno, perché c’era Peter che ha stravolto pure il modo di essere il manager (dovrebbero fargli un monumento quelli venuti dopo!).

“Attraverso gli ultimi cinquant’anni ogni singolo giorno nuovi fans si sono aggiunti, decisi a seguire questi grandi musicisti. I racconti che mi è capitato di sentire su come la musica abbia cambiato la vita di alcune persone mi hanno davvero commosso. Ricordo come la musica mi abbia segnato la vita già prima dell’adolescenza, perciò aver fatto parte di una band capace di rivoluzionare il panorama musicale e di ispirare musicisti di ogni età ancora oggi per me è’ un risultato davvero straordinario” Jimmy Page.

Perché e come sia stato possibile tutto ciò lo si chieda a Jimmy, Peter (rip) e a quel tizio incontrato al crocicchio...

E per quanto mi riguarda, per come sia possibile essere messo così non so cosa dirvi. Ma la presenza di un vecchio rincoglionito nevrotico, arrogante e sbruffone è d’obbligo ovunque si sa, ahahahahah.

E comunque la più bella definizione dell’impatto sul pubblico degli Zepp è del Nobile DeMarga qui sul debasio (volevo inserirla, ma ora non ricordo dove sia).

Thank you.

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