La recente rimasterizzazione di Led Zeppelin II, con bonus CD di outtakes, è davvero molto indovinata, sia dal punto di vista della resa sonora sia per quanto riguarda la possibilità di ascoltare le gemme di cui quest'album è pieno nelle versioni Rough Mix, ovvero durante le sessions di registrazione, o prima delle sovraincisioni ovvero con parti totalmente diverse (soprattutto vocals e assoli di chitarra). Poco e niente era trapelato sinora su bootleg, neppure sul monumentale box giapponese "Studio Sessions Ultimate" (12CD: con la sola eccezione del worktape di Moby Dick), ma bisogna dire che la qualità sonora delle tapes qui offerte è eccezionale, e fortuna che nel 1992 Jimmy Page aveva affermato di avere pochissimi nastri di versioni o brani inediti.

Non perderò tempo a disquisire dell'immenso valore dell'album Led Zeppelin II, limitandomi a commentare che a mio parere esso non è affatto inferiore - come molti critici hanno affermato negli anni - all'album di esordio: qui manca forse l'effetto sorpresa, ma la padronanza del suono, degli arrangiamenti e degli effetti di studio da parte dei musicisti è maggiore, e nessuno si azzardi a mettere in discussione il repertorio. Segnalo invece brevemente le otto tracce aggiunte, che coprono quasi per intero la scaletta dell'album, con esclusione di Bring It On Home ma inclusione della notevole song/session La La, canovaccio strumentale di un brano più lungo mai terminato, caratterizzata da un gustoso suono d'organo (più ascolto John Paul Jones e più mi piace) e da molte parti chi chitarra stratificate. Tra assoli alternativi (Heartbreaker), vocals differenti e variazioni sparse c'è qui un tesoro da apprezzare in uno con il riascolto dell'impeccabile versione definitiva del disco, con il suo celebre e risuonante timbro di batteria, le parti vocali effettatissime, il basso profondo e Page che qui ha un sound che trovo non abbia pari.

Poi è chiaro, può piacere di più il quarto album, la progressione dei primi lavori degli Zeppelin non ha quasi paragone, ma questa versione in due CD a me pare la migliore delle tre sinora uscite, visto che il primo album è arricchito da un buon concerto del 1969 ma non il migliore (avrei scelto il Texas Pop Festival di Dallas) e le outtakes del terzo album mi piacciono meno. Com'è noto, la riedizione del quarto album è per il momento accantonata in attesa di accordo con gli eredi di Randy California, ma le outtakes di cui sono in possesso fanno ben sperare in un'altra notevole ristampa. E' vero infine che si sarebbe potuto pubblicare il materiale aggiunto senza obbligarci ad un nuovo acquisto di dischi che abbiamo tutti, ma il mercato discografico è quello che è, e sfrutta al massimo il repertorio degli artisti non più in attività, e poi devo dire che secondo me questa definitive edition (chissà se è vero) sul mio impianto suona meglio delle precedenti.

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