Il 1970 è l'anno dei Led Zeppelin: riescono a sfornare due album mitici sotto il punto di vista creativo e anche per le vendite. "Led II" è il disco che li farà conoscere anche negli u.s.a, mentre "Led III", sarà il precursore del loro capolavoro successivo. Il terzo capitolo, insieme a "Phisycal Graffiti", è l'album piu' sottovalutato della band, forse perchè c'è una ricerca di suoni differenti e meno potenti del loro sound originale; fatto sta che Page e compagni, appena pubblicato l'album, partono in tour, che li vedrà esibirsi, oltre ai consueti Stati uniti ,anche in giappone e in australia.

Il disco che sto per recensire è un bootleg dei tanti, registrato durante la prima delle due serate nel novembre '70, in cui la band si esibì alla Denver Arena; il suono è molto buono, quasi mai sporcato da interferenze del pubblico. Dopo l'accoglienza del pubblico, parte "Immigrant Song", la perla del nuovo album, qui eseguita ancora piu veloce di quella originale, e include un inedito assolo di Jimmy che introduce la grande "Heartbreaker", con quel riff mozzafiato accompagnato dalle urla di Plant insieme alle sfrenate percussioni di Bonzo. Al termine troviamo una versione alternativa e non definitiva di "Black Dog" che troverà spazio nel successivo "Led IV".

Oltre alle lyrics diverse, c'è anche un allucinato assolo di basso nel bel mezzo della traccia. Successivamente inizia il medley "Since I Been Lovin' You/ Bron Y aur Stomp", realizzato in una maniera spettacolare anche grazie ad un urlo acutissimo di Plant seguito da un rullo di bonzo di circa trenta secondi. MOZZAFIATO! Il primo cd si conclude con un'allucinata versione di "Tangerine" tratta dall'ultimo disco, ma in questo caso non c'è niente da aggiungere perche la traccia è praticamente uguale a quella in studio.

Il secondo cd si aprè con Robert Plant che presente i membri del gruppo al pubblico, fra un ovazione generale, che d'improvviso cala in un silenzio cupo nella quale si possono sentire le note di basso che introducono la spettacolare "Dazed and Confused". L'intro è rovinato dal boato del pubblico che accoglie la song, come al solito dilatata per circa mezz'ora (28.39 minuti per la precisione). Come si sa, questa canzone lascia spazio alle improvvisazioni di mister Page, che si improvvisa violinista, impugnando un arco e percuotendolo sulla sua Gibson Les Paul. La maratona si conclude silenziosamente lasciando spazio alla creatività di John Bonham, che apre le danze di "Moby Dick", con il classico assolo di batteria e bonghi tribali, dato che questo normalissimo batterista dopo aver gettato le bacchette per terra, inizia a suonare con le mani. Anche questa traccia non scherza, infatti con i suoi 18.32 minuti si può considerare l'ennesima maratona strumentale dell'album. Conclude questo bootleg stupendo, una magnifica interpretazione di "Whole Lotta Love" che si estende, tanto per cambiare, ai 12 minuti e passa!

Complessivamente un bootleg eccellente, che mi ha fatto sentire tra il pubblico, a pochi passi dai Led Zeppelin! Stesso discorso che faccio sempre: non è un album facile da trovare, quindi se non sapete più cosa fare, scaricatevelo online! Vi assicuro che ne vale la pena!

GRAZIE POPOLO DEBASER!!!

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