Un libro che suona... Bit Generation

Avete mai sentito parlare di un libro che suona??

Non sono matta, è possibile. E succede, quando uno stimato professore, spiega la sua materia, non all’interno di un’aula universitaria, bensì in una sala d’incisione con un microfono in mano e il ritmo nelle vene. Questo è ciò che fa Lello Savonardo. Professore, sociologo e cantautore. La musica fa parte della sua vita dai suoi primi quattro anni, quando inizia a studiare pianoforte. Poi, lo studio della musica, viene accantonato per privilegiare l’irrompente carriera, prima di ricercatore poi professore universitario.

Autore di numerosi testi di sociologia, tradotti e pubblicati non solo in Italia, decide di raggiungere i suoi studenti, tramite un disco. Bit Generation. E non è la generazione ribelle degli anni 60 (beat generatition). In questo caso, la Bit Generation è la generazione di oggi.

Oggi, "bit" significa infatti connessione, condivisione e partecipazione. La Bit Generation si nutre e si esprime attraverso la software culture. Una generazione selfie, in cerca di un’identità, frammenti di celebrità. È una generazione che non sta solo a guardare, si vuole esprimere tramite il mondo dei social, dei media, per una connessione e condivisione globale.

Bit Generation è un disco di 12 tracce, dove l’oggetto di studio di una vita, si affianca a gustose sonorità sospese tra dub reggae, elettronica e musica d’autore.

Il disco vede la partecipazione di numerosi ospiti, da Edoardo Bennato al celebre studioso Derrick de Kerckhove.

“La libertà è partecipazione” cita il professore/cantautore in una sua canzone. Una frase di Gaber, che meglio non può definire l’oggi. Guardare indietro vuol dire andare avanti.

Un disco che merita di essere ascoltato, per ciò che vuole comunicare.

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