“Sono pazzo io, che vedo ciò che gli altri non vedono, o sono pazzi coloro che fanno quello che vedo?”

Può essere riassunto in questa frase l’intero significato dell’ultimo romanzo scritto da Lev Tolstoj, 'Resurrezione'. Ben lontano della descrizione degli sfarzi della nobile società russa di 'Anna Karenina' e dello spirito patriottico di 'Guerra e Pace', questo romanzo mette in discussione la moralità e la fede della società russa pre-rivoluzionaria di fine ‘800, o forse meglio dire dell’intero genere umano. Scritto sul finire dell’ ‘800 il romanzo raccoglie tutte le riflessioni che hanno portato lo stesso Tolstoj ad una profonda crisi spirituale dopo essere rimasto folgorato dalle letture dei Vangeli.

Il protagonista, il nobile principe Nechljudov, assiste come giurato alla condanna ingiusta ai lavori forzati di una prostituta, la Maslova, accusata di avvelenamento. La stessa donna, durante la sua giovinezza, era stata messa incinta e poi abbandonata dallo stesso principe, il quale vede proprio in questo motivo l’inizio della vita dissoluta della Maslova. Distrutto dal rimorso decide di liberarsi da tutti i sui agi e le sue ricchezze per seguirla durante la deportazione in una sorta di percorso di redenzione.

'Resurrezione' è forse il meno conosciuto tra i romanzi di Tolstoj, ma allora perché vale la pena recuperarlo e leggerlo? Innanzitutto proprio perché è stato scritto da quel genio di Tolstoj e la sua grandezza emerge ovunque in questo romanzo, dalla descrizione dettagliata e maniacale dei paesaggi, alla caratterizzazione psicologica dei personaggi, fino alle scene del processo e della deportazione. Ma soprattutto perché è impregnato di profondi spunti di riflessione sulla moralità della società, delle istituzioni e dell’uomo, e vi assicuro che a tratti è così potente e attuale da fare impallidire se si pensa che è stato scritto più di 100 anni fa.

Non è un romanzo leggero, anzi a volte diventa fin quasi pesante e sembra andare troppo sulle lunghe in alcune scene, ma tutte le nuove esperienze vissute porteranno, nelle ultime pagine, il protagonista Nechljudov (alias Tolstoj) ad indicarci una possibile, o forse l’unica, via di redenzione personale e per l’intera umanità.

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