'Un diffuso apprezzamento per la pornografia è il modo che la natura usa per avvertirci che siamo a rischio di estinzione' (J.G.Ballard – dal libro)
'You are hardcore, you make me hard
You name the drama and I'll play the part
It seems I saw you in some teenage wet dream
I like your get up if you know what I mean
I want it bad
I want it now
Oh, can't you see
I'm ready now?
I've seen all the pictures, I studied them forever
I wanna make a movie, so let's star in it together, oh oh
Don't make a move till I say "Action" '
('Tu sei hardcore e mi rendi hard:/tu presenti la storia e io intepreterò la parte./Mi sembra di averti vista in un sogno erotico di adolescente:/mi piace come ti vesti, se capisci quello che intendo dire.//Lo voglio di brutto,/lo voglio adesso./Non vedi che/ sono pronto?//Ho visto le immagini, le ho studiate a lungo./Voglio fare un film, siamone i protagonisti.//Non muoverti finché non dico: “Azione!”') (PULP, 'This is hardcore')
Se un libro di un teologo protestante sulla grande diffusione del consumo del porno nell'ambiente evangelico in Italia, realtà di cui faccio parte, uscito qualche anno fa mi aveva portato forse a pensare che il problema nel nostro paese in generale era già grave, con questo di Lilli Gruber ho capito che certamente é peggiorato.
Con grande chiarezza e precisione questa famosa giornalista e presentatrice di un programma a La7 ('Otto e mezzo') e già conosciuta molti anni fa all'edizione serale del 'Tg1', ndr/nota di recensore, racconta dell'oscuro e variegato mondo del porno e partendo da uno dei fatti di violenza più noti prima dell'uscita del libro, l'omicidio di Giulia Cecchettin, afferma che la cultura nel nostro paese non solo é fondata sul patriarcato ma é fortemente influenzata dalla pornografia.
Citando poi molti casi di stupro individua tre elementi in comune tra di loro, presenti anche nel business del settore: la banalizzazione dell'atto, la cultura della violenza e il disprezzo della libertà femminile.
In un interessante ma spesso inquietante percorso in questo libro si incontrano insieme alla voce dell'autrice quelle di alcuni personaggi intervistati tra cui un regista del genere, Mario Salieri, un ex divo dello stesso, Rocco Siffredi, un giornalista, Roberto D'Agostino, una docente di università, Rosy Braidotti, e una ginecologa e una oncologa, Alessandra Graziottin; più la citazione di parole (e fatti) di altri personaggi presi da varie fonti.
Per dare una idea del contenuto del libro parto dalla storia del porno che, per come lo conosciamo, inizia con l'uscita dei primi due film per il grande pubblico (adulto) nel 1972 in America e di successo in tutto il mondo ('Gola profonda' e 'Dietro la porta verde') e la sua evoluzione come settore e genere con lo sviluppo e il progresso delle tecnologie (e tecniche, ndr) di produzione, di riproduzione e di fruizione fino al dominio del mercato di quattro grandi piattaforme nel web ma le cui storie presentano dei lati oscuri in alcuni ambiti, come il rispetto della legge.
Utile riportare dei risultati di molte ricerche sull'azione del porno nel cervello dei giovani che da una parte hanno riscontrato i suoi effetti essere simili a quelli delle droghe e dall'altra hanno accertato il legame tra la sua dipendenza con altre come quella dall'alcool.
Ancora peggio per il porno digitale, una delle maggiori cause dei problemi di salute mentale dei giovani in Occidente, con conseguenze negative, come il pericoloso fenomeno degli 'Incel', spiegato nel libro.
Per i ragazzi l'autrice vede necessaria l'introduzione dell'educazione sessuale nelle scuole, vista la loro inadeguata, essendo parziale, formazione su internet sia sugli organi sessuali che su vari modi di fare sesso (i fatti di stupri di gruppo a Caivano, in provincia di Napoli/ndr, contro due ragazze e a Palermo contro una non dicono niente?).
E per ultimo, gli orrori nello sfruttamento in questo campo di giovani donne (il primo caso nella storia é dell'attrice protagonista di 'Gola profonda' Linda Lovelace, degli abusi da lei subiti durante la realizzazione del film) e di minorenni; da qui l'esigenza di parlare di questa realtà ai ragazzi, cosa che si fa poco.
Per risolvere il problema le soluzioni ci sono e l'autrice le dà, e lancia un messaggio, soprattutto per i più giovani: quello di 'non farsi fottere', staccando la propria attenzione dallo smartphone (il mezzo dove si guarda più pornografia rispetto agli altri, ndr) e riprendendo il controllo della propria sessualità.
Un libro dal titolo provocatorio, ma urgente per questi tempi duri.
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