Mi trovo a recensire questo album 3 anni e mezzo dopo la sua uscita. Ho letto soprattutto recensioni irrisorie e negative su quest'album, che invece - per me - ha del potenziale, perciò: mettetevi comodi e concedetemi pochi minuti per leggere ciò che seguirà.

Questo disco segna il ritorno dello storico chitarrista Wesley Borland, e si sente! L'album suona dinamico e micidiale in ogni suona parte, non c'è una nota fuori posto, un accordo messo a caso,una parola sbagliata: è un piccolo capolavoro di armonia nu-metallara (se nel 2005 si può anche parlare di questo genere). Si parte con il furore di "The Propaganda" e si prosegue con la rabbia cieca di "The Truth" fino ad arrivare alla dolcezza conclusiva di "The Surrender" passando per l'esplosiva "The Story". Fred Durst sembra essere ritornato quello di un tempo e se ne frega di apparire troppo (l'album tra l'altro non viene quasi pubblicizzato) e Sam Rivers dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori bassisti al mondo. Purtroppo Dj Lethal partecipa in una sola traccia ("The Key", che viene però scritta da Durst e da Borland); stesso discorso vale per il batterista John Otto che suona solo su "The Channel". Le sonorità strizzano l'occhio a quelle del loro primo album (1997) e si distaccano anni luce da quelle del bipolare "Results May Vary" del 2003.

Nel 2006 il chitarrista però lascia nuovamente il gruppo per dedicarsi ad altri progetti musicali, come i Black Light Burns. Da allora i Limp Bizkit non hanno più dato grandi segnali di vita: Durst fa il regista e gli altri 4 si dedicano ad altri gruppi.La seconda parte di "The Unquestionable Truth" non è ancora uscita, ma il loro ritorno è preannunciato dagli stessi membri della band per la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Io lo spero.

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