Non ho mai amato più di tanto i Limp Bizkit poichè il loro frontman, Fred Durst, è davvero il cantante più ridicolo dell'intero mondo del metal (se di metal si può parlare con i Bizkit), però sulla musica dopo aver ascoltato l'orribile "Significant other" che non è altro che hip pop con le chitarre, prima con "Results May Vary" e poi con questo mini-disco "The Unquestionable Trhuth Pt. I" mi sono dovuto ricredere.

Qui i Limp Bizkit sfoderano decentemente il loro lato più "rock/metal" e finalmente riprendono quelle influenze crossover metal (Korn, Rage Against The Machine ecc..) che da "Significant other" avevano abbandonato per un rapcore senza nè capo nè coda. Decisamente buona l'opener "The Propaganda" dove Wes Borland (il chitarrista della band, forse l'unico elemento davero metallaro all'intero della band), appena rientrato nel gruppo, ci sfodera un riff poderoso che ricorda a tratti i Pantera, ma la linea generale della song è influenzata dai RATM, perfino Durst sembra cantare bene(!!!!!!!!!!). Ottimo il potente basso di "The Truth" e poi parte il solito riff che riesce a far muovere il culo anche ad uno che ascolta gli Slipknot (come me), batteria precisa e sincopata, ma poi arriva di nuovo Durst a rovinare il tutto con il suo rap del cazzo. Strana struttura per "The Priest" dove però il buon lavoro di Borland si sente. Arrivati alla quarta traccia , "The Key", i Bizkit si perdono (come in passato) in una canzone che di rock non ha propio niente, siamo davanti ad hip pop duro e crudo, molto difficile da digerire. Uno dei pezzi migliori del disco è "The Channel", buon nu rock che dimostra ancora una volta la bravura di Borland nei riff di chitarra e l'incapacità vocale di Durst, stesso discorso per la seguente "The Story", mentre in conclusione abbiamo "The Surrenderuna ballata alternative rock che sa di Alice In Chains e dove Durst rivela il suo lato migliore.

In conclusione il disco non è uno schifo, ci sono buone idee che spero andranno sviluppate in futuro per un gruppo che ha scoperto (un pò tardi) le proprie capacità.

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