17 giugno 2017: dopo un'attesa durata circa 2 mesi da quando ho iniziato ad organizzarmi il viaggio è giunto giorno del, quello che io chiamo, ''il concerto della vita''!
Un cifra oscillante tra le 80000 e le 90000 persone accorre da ogni dove per assistere alla giornata più hot dell'intero festival, considerato il ricco piatto offerto! 3 delle più grandi band del decennio scorso sullo stesso palco!
Si prospetta una giornata memorabile!
E così, bypassati i controlli per l'ingresso dopo almeno una mezz'ora di camminata, giungo insieme alle mie amiche al Parco dell'Autodromo Nazionale di Monza per accapparrarci un posto decente al pit (Quarta fila prima della transenna al lato sinistro del palco, not bad), pronti a lottare contro l'impazienza, il caldo e la sete. Preciso che in questa recensione farò a meno di parlare della molto discussa organizzazione dell'evento, quindi mi limiterò solo a descrivere le esibizioni degli artisti della giornata, lasciamo quindi la parola alla MOOSECA!

Ore 13:55 : A scaldare il pubblico ci pensa il DJ set di ''Lineoleum'' con un'ampia selezione di brani rock dai successi degli ultimi 25 anni tra cui ''Killing In The Name'' dei Rage Against The Machine, ''Best Of You'' dei Foo Fighters, ''All Star'' degli Smash Mouth, ''Ocean Avenue'' degli Yellowcard, ''American Idiot'' dei Green Day, ''Last Resort'' dei Papa Roach e qualche classico come ''Come Togheter'' dei Beatles. A chiudere questa fase di riscaldamento ''Welcome To The Black Parade'' dei My Chemical Romance con il pubblico che urla il ritornello a pieni polmoni. Un'oretta e mezza tutto sommato gradevole all'insegna dell'adrenalina, ma viste le condizioni in cui il pubblico si ritrova ad attecchire di fronte al palco, ha come risultato lo sfinimento prima del tempo.

Ore 15:25 : E' la volta dei nostrani Sick Tamburo, fondato da Gian Maria Accusani ed Elisabetta Imelio degli ormai dissolti Prozac+, gli eroi del giornata oserei dire, visto il loro coraggio a suonare con i passamontagna sui loro volti con circa 40° e un sole che spacca i culi. Non posso dare un giudizio critico dal momento che non li avevo mai sentiti prima di allora, ma mi limiterò solo a dire che mi hanno stappato qualche risata, in particolar modo il loro brano dal titolo ''Dimentica'':

''Togli le mani dal mio seno
e mettile su quello di tua madre
Togli le labbra dal mio viso
e mettile su quello del tuo amico
Togli lo sguardo dal muo culo
e mettilo sul culo del tuo cane
Togli il quel fiato dal mio collo
e mettilo su quello di nessuno''.

(Per la serie: ''Giacomo Leopardi stai sotto!'')

Ore 16:50 : Da questo momento si comincia a ragionare! E' il turno dei Nothing But Thieves, band rivelazione della scena musicale britannica, molto bravi e piacevoli. Non avevo ascoltato molto di loro, ma dopo la loro esibizione ho deciso di approfondire. Solo 8 in totale i brani eseguiti, tutti tratti dal loro primo album omonimo, tranne ''Amsterdam'', singolo che anticipa il loro secondo disco in uscita a settembre, che chiude la loro esibizione per un totale di 45 minuti di concerto. A mio parere avrebbero meritato di stare di più, ma va bene anche così. Stima immensa per la scelta di omaggiare il da poco scomparso Chris Cornell con ''Cochise'' dei Audioslave, al posto della solita e prevedibile ''Black Hole Sun'' dei Soundgarden. Davvero un buon inizio.

Ore 18:20 : Tocca ai Sum 41 di Deryck Whibley, da poco usciti col nuovo album ''13 Voices'', incisa con un'inedita formazione composta da 5 elementi, che vede Frank Zummo al posto dello storico batterista Steve Jocz e il ritorno di Dave Baksh, uscito dalla band nel 2006 e tornato nel luglio 2015 che va ad affiancare Tom Thacker (presente nella band dal 2006 al posto di Baksh prima come turnista e poi come membro ufficiale), quindi ora la band può contare sulla potenza di ben 3 chitarre (Foo Fighters e Iron Maiden insegnano). Il gruppo si esibisce su una scenografia composta amplificatori Marshall dall'insolita colorazione bianca con strisce rosse, e il punk skeleton gonfiabile che con le dita a comporre il numero ''41'' (Con il 4 sulla mano destra e il dito medio sulla sinistra che simboleggia l'1) che si sgonfia a fine esibizione. Deryck Whibley è in forma smagliante, tiene il palco in maniera egregia, dimostrandosi coinvolgente come non mai e abile ad improvvisare e comunicare col pubblico. I classici ci sono praticamente tutti (''Fat Lip'', ''Underclass Hero'', ''Still Waiting'', ''In Too Deep'', ''The Hell Song'', ''Pieces''...) più ''Goddamn I'm Dead Again'' e ''Fake My Own Death'' dal nuovo album. Ad arricchire il tutto gli accenni ad ''Enter Sandman'' dei Metallica, ''Smoke On The Water'' dei Deep Purple (''E la prima canzone che ho imparato a suonare con la chitarra'' afferma Whibley), ''Seven Nation Army'' dei White Stripes con il solito ''po popopo popopo'' del pubblico a ricordare i fasti dell'Italia vincitrice del mondiale di calcio 2006, e una versione super rockeggiante di ''We Will Rock You'' dei Queen in cui Thacker e Baksh si lanciano in un duetto di chitarre soliste mozzafiato. Promossi a pieni voti!

Ore 19:50 : E' la volta dei Blink 182 dopo un periodo d'assenza dal belpaese durato ben 5 anni, ed è il debutto in Italia della nuova formazione: Insieme a Travis Barker e Mark Hoppus (Rimasto ormai l'unico membro originario della band) troviamo, con tanto di maglietta con tricolore e la scritta ''Mugello'', adesivo della ''Ducati'' su una delle sue Fender Jaguar, il nuovo cantante/chitarrista Matt Skiba degli Alkaline Trio, che da due anni a questa parte sostituisce Tom Delonge e a sancire il suo status di membro permanente, il suo coinvolgimento nella registrazione di ''California'', il nuovo disco che il celebre trio californiano sta portando in giro per il mondo, riscuotendo buoni consensi. L'esibizione dei Blink 182 punta di più all'aspetto scenografico che sull'interazione col pubblico: proiezioni su mega schermo, fiamme e coriandoli. La scaletta proposta va dai classici tanto amati dai fans: si apre con ''Feeling This'' per poi proseguire con ''The Rock Show'', ''I Miss You'', ''What's My Age Again?'' e ''All The Small Things'', alternati a brani del nuovo album come ''Cynical'', ''Bored To Death'' e ''She’s Out of Her Mind'' (Particolarità su gli ultimi due pezzi citati: i testi sono stati leggermente modificati per l'occasione, nella prima si omaggia l'Italia, nella seconda Matt Skiba fa un sorta di dichiarazione d'amore per l'attrice Asia Argento). Una scaletta tutto sommato equilibrata tra il vecchio e il nuovo e gli spettatori sono contenti, stranamente assenti i brani tratti da ''Neighborhood'', ultimo disco inciso con Tom Delonge, datato 2011, e brani come ''Carousel'' e ''M+M's'' e ''Adam's Song'' (anche se la sua assenza è più che comprensibile). Tra i momenti più esilaranti sono da menzionare Matt Skiba che sfoggia il suo italiano: ''Questa è la prima canzone del nostro nuovo album!'' (riferendosi a ''Cynical'') oltre che i suoi ripetuti ''Grazie'' tra un pezzo e l'altro, oppure l'introduzione di ''She's Out Of Her Mind'' dove Mark Hoppus insulta scherzosamente sua moglie Skye, presente nel backstage al lato sinistro del palco insieme al figlio Jack, dicendo in inglese: ''Questa canzone è dedicata a quella puttana matta di mia moglie'', oppure il momento in cui Mark invita il pubblico a fare il dito medio al sole ormai calante. Insomma, ai Blink 182 l'ironia non manca mai, dimostrano di saperci ancora fare e di saper convincere chi li ascolta nonostante l'assenza di Tom Delonge, mancanza che comunque si avverte non poco, ma Matt Skiba se la cava molto bene, dimostrando di non essere solo il sostituto di Tom, ma anche di essere un frontman a tutti gli effetti capace di conquistare il pubblico italiano (Dal canto suo Skiba afferma di essere un amante dell'Italia). Un'esibizione che supera decisamente ogni aspettativa spazzando via ogni forma di scetticismo.

Ore 21:45 : L'ora X! Dopo tante ore sotto il sole l'attesa giunge al termine, sulle note di ''Fallout'', i Linkin Park piombano sul palco per il gran finale della giornata! Conosco questa band solo da 10 anni (Purtroppo li ho scoperti abbastanza tardi) e mai mi sarei aspettato di vederli dal vivo e averli a pochi metri da me ha fatto un certo effetto. Chi di voi non ha conosciuto e/o imparato ad apprezzare i Linkin Park guardando i numerosissimi video di Dragon Ball con le loro canzoni che da anni circolano sulla rete? Anche loro hanno un album da promuovere: ''One More Light'', uscito il 19 giugno (Da me recensito in questo sito circa un mese fa), che sta riscuotendo pareri molto contrastanti, la svolta pop della band non ha convinto molto e ha diviso i fans. Per aprire l'esibizione la band decide di partire con ''Talking To Myself'', traccia n°3 del nuovo album, che dal vivo sembra convincere di più della versione studio, almeno a mio parere. La scaletta è molto variegata: dai classicissimi ''In The End'', ''Numb'', ''One Step Closer'', ''Papercut'', ''Breaking The Habit'', ''What I've Done'' , ''Faint'' e sorpresona inaspettata della serata ''A Place For My Head'', passando i più o meno recenti: ''The Catalyst'', ''Castle Of Glass'' (Purtroppo proposta nella versione ''Experience'' remixata da Mike Shinoda, avrei preferito sentire l'originale), ''Burn It Down'' e ''New Divide'', ''Waiting For The End'' (Introdotta da Mike Shinoda con un frammento di ''Remember The Name'' dei Fort Minor, suo side-project) . Ad eccezione di ''Wastelands'', i brani del predecessore di ''One More Light'', ''The Hunting Party'', vengono totalmente ignorati. Per quanto riguarda i brani del nuovo album, ne vengono eseguiti 5 su dieci: La già citata ''Talking To Myself'', ''Good Goodbye'', ''Heavy'', ''Invisible'' e un'emozionante versione di ''One More Light'' in cui Chester scende dalla passerella e canta lasciandosi toccare e avvolgere dalle braccia del pubblico nelle prime file neanche fosse Dio sceso in terra, mentre il resto dell'autodromo alza accendini e i cellulari con la torcia al cielo come tante stelle luminose, creando un atmosfera davvero indescrivibile in un misto di tante emozioni che continuerà con il brano seguente: ''Crawling'' eseguita in una versione al pianoforte da Mike Shinoda. Durante l'esibzione Chester ribadisce nuovamente l'amore della band per il pubblico italiano, come già dichiarato nella data di Roma del 2015, aggiungendo con conseguente entusiamo del pubblico: ''Siete voi il vero show!'' , affermazione che qualsiasi band solitamente fa ovunque si ritrovi a suonare, ma la band sembra essere decisamente convinta su quanto detto, se poi possiamo fidarci o meno questo sta a noi. Dopo quasi un'ora e mezza la band ci saluta e mette la ''parola'' fine a questa lunghissima giornata con un'adrenalinica ''Bleed It Out'' con Chester, Phoenix, Mike e Brad Delson che sfilano sulla passerella. Un colpo di grazia per un'esibizione memorabile. In sede live la band non ha deluso le aspettative dimostrandosi sempre all'altezza nonostante il passare degli anni, i pezzi del nuovo album dal vivo acquistano addirittura una marcia in più e si assaporano decisamente meglio e sui classici poco da dire, un misto di sensazioni e ricordi di altri tempi!

Da lì tutto ciò che seguirà sarà la consueta depressione post concerto. Una giornata che non dimenticherò facilmente!

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