Lisa Ekdahl è svedese, è una bravissima jazzista ed ha una bellissima voce, lo dicono chiaramente i vari cd che ha prodotto ad esempio con il trio di Peter Nordahl.
La Ekdahl però è anche una grande interprete di canzoni della propria terra e lo manifesta in questo disco che ritengo il suo fiore all'occhiello. Non è un disco folk nel senso di quell'arte povera che attraversa tutto il pianeta, non sono le folk songs di Jarbarek, sono canzoni svedesi molto ben cantate e molto orecchiabili.
Il disco è del 2003, e vi consiglio di ascoltare "Vem Vet", è uno di quei pezzi dei quali non si può fare a meno per un po', dei quali si sente la necessità giornaliera fino a quando il tempo non decide che siete saturi o un'altra sonorità sostituisce la precedente. Si tratta semplicemente di una ballatona molto ben riuscita con un testo incomprensibile, a partire dal titolo ignoro assolutamente di cosa parli, ma è anche vero che ciò aumenta il fascino del significato che può variare a seconda degli stati d'animo. Simile ma meno bella "Benen I Kors", altro pezzo che si fa strada tra i neuroni di chi ascolta, come anche "Öppna Upp Ditt Fönster".
La classe non viene mai meno, gli arrangiamenti sono tutti elegantissimi e unplugged, niente elettronica ovviamente, molta chitarra acustica, fiati quanto basta. "Skäl Att Vara Motvalls" se non fosse per il titolo potrebbe essere tranquillamente in un disco di samba, mentre è realizzata solo con coretti e armonica a bocca "Två Lyckliga Dårar".
Una velata vena malinconica attraversa tutto il cd, ma non prostra anzi solleva, accarezzandolo, lo spirito.
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