Lisa Gerrard è una guaritrice e ormai ha imboccato la via della scoperta etnografica, della meraviglia che si nasconde nei suoni dei popoli della terra.

Ammetto di essere stato incantato dopo averla vista dal vivo, con Brendan Perry, al concerto dei D.C.D in Marzo: Una Galadriel in carne ed ossa con una voce così potente ed ipnotica da farti scordare la coda al botteghino, i capelli della ragazza seduta di fronte (oscurantismo) e i continui spostamenti degli spettatori.

In questo splendido disco, colonna sonora di un documentario di Chris Eyre, la nostra Regina degli Elfi e il compositore americano Jeff Rona ci regalano un viaggio tra i nativi americani, dall'Alaska alla Terra del Fuoco, accompaganti dalle atmosfere e dagli strumenti che s'intrecciano e mutano stradafacendo; cambiano le percussioni, i flauti dilatano le atmosfere suggerendo il rumore del vento andino, il freddo o il caldo delle terre d'origine si intuiscono assaporando queste piccole/grandi differenze.

Musica per guarire, per lasciarsi cullare dal balsamo delle sue progressioni etnico/ambientali, ma lontana anni luce dalla faciloneria con cui oggi vengono stilati dischi dedicati agli indigeni d'America.
Chiude l'opera un trittico di brani originali da cui gli autori hanno preso ispirazione: una lunga canzone solo per flauto "Shaman's Call", il famoso canto femminile "Mahk Giti" che qui è libero dai pesanti sbuffi new age e la spoken word gueresca "Crazy Horse".
Purtroppo un disco solo d'importazione.

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