Pare che per le sue prime apparizioni in pubblico si drappeggiasse intorno al corpo un semplice tessuto bianco, quasi a sottolineare la sua "immaterialità", la sua essenzialità, la sua arte.
Da allora di tempo ne è passato ma il suo abbigliamento per le esibizioni dal vivo pare sia rimasto lo stesso! Sappiamo che ciò che una donna indossa è lo specchio della sua personalità e Lisa Gerrard di personalità ne ha da vendere.
Questo lavoro da solista non delude ma conferma il suo indiscutibile talento e la magia della sua meravigliosa voce.
È un viaggio intimo, onirico e introspettivo. Il tempo e lo spazio non esistono e i riferimenti neanche, l'impressione e di forte contatto, come se qualcuno ci stesse parlando dei suoi piú nascosti segreti.
Le differenze con i dischi dei Dead Can Dance sono sostanziali, discrete percussioni (di Pieter Bourke), poca sperimentazione, un lavoro essenziale in sintesi dove è la voce che incanta e piano, flauto e violini fanno da sottofondo.
Per chi è questo lavoro? Solo per innamorati ovviamente e solo per chi era curioso di sentire cosa potesse scaturire da quest'anima eterea e lunare senza la "solarità" del suo compagno Brendan Perry.
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