Purtroppo capita spesso che personalità artistiche nate da uno spirito volutamente goliardico, vengano ingiustamente categorizzate nel trash più becero.

Questa recensione tratta di una band che nel trash immerge le mani e poi la testa, ma con cognizione di causa.

Ilya Prusikin è un tizio russo che ha sfruttato l'immagine dura e cruda resa meme del suo paese per creare qualcosa di epico e caratteristico. È riuscito nell'intento di dare un volto ad un movimento che se dovessi paragonare ad un'altra entità sarebbe quella dei Die Antwoord. Il Dj e campionatore Sergey Makarov sta alla consolle.

Capita quindi che nel 2018, un'idea renda alla band una fama che fino ad allora imperava maggiormente in patria. Adesso il livello di ascolti è mondiale.

L'idea si chiama Skibidi. Un brano dance particolarmente orecchiabile accompagnato (grazie al videoclip) da una coreografia ufficiale diventata ormai cult.

Negli anni precedenti i Little Big avevano presentato al grande pubblico praticamente tutto; l'estremo estro sessuale con Big Dick, la forte stereotipizzazione russa con Give Me Your Money e persino una parodistica Lolly Bomb nei confronti del dittatore Kim Jong-Un, tra i loro successi.

Ma Skibidi alza l'asticella dell'ambizione, e te ne accorgi dai dettagli, dalla cura dell'operazione. Il riscontro è ovviamente istantaneo, con milioni di persone che partecipano persino alla challenge online inviando le loro riproposizioni del balletto.

I video dei Little Big sono bellissimi; un po' come quando Tarantino infila degli effetti speciali da B movie nelle pellicole come tributo ai maestri del passato. Loro maestri non sono, ma sono ben consci di ciò che hanno creato. Lasciamo da parte la battaglia delle etichette di genere; per personalità sono una delle migliori proposte di questo millennio.

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