Ci troviamo di fronte ad un terzetto originario di Jesi, per chi non lo sapesse cittadina situata in provincia di Ancona, attualmente sede di una delle scene più belle e fiorenti dell'intero "panorama noise" italiano. Non a caso, tra le varie etichette che hanno collaborato per l'uscita di questo lavoro troviamo la Bloody Sound Fucktory e la Sweet Teddy Records, già sostenitrici negli ultimissimi anni di band e realtà che molto hanno fatto parlare (come i padovani Kelvin e i Butcher Mind Collapse, anch'essi originari di Jesi).

Uscito nell'Aprile del 2008, vede la collaborazione alla registrazione e al mixaggio di tale Giulio Ragno Favero, che oltre ad essere stato il primo chitarrista dei One Dimensional Man, e attualmente bassista e batterista rispettivamente dei più famosi Il Teatreo Degli Orrori e dei meno famosi Putiferio, negli anni si è creato anche l'etichetta di "produttore" di numerose band facenti parte del già citato "panorama noise" italiano (un po' lo Steve Albini d'Italia).

Ascoltando il cd quasi subito vengono in mente i riferimenti e le fonti d'ispirazione del gruppo marchigiano: innanzitutto il sound dell'Amphetamine Reptile, soprattutto nei nomi di tre mostri sacri degli anni '90, cioè i Melvins, gli Helmet e gli Unsane, che molto devono aver significato per i ragazzi dorici; ma anche i primissimi Nirvana, quelli di Bleach in particolare, si possono avvertire tra le influenze dei Lleroy, che quindi non nascondono la loro devozione per l'hardcore a cavallo tra gli anni '80 e '90. Ciò non significa che manchino di personalità, si tratta per lo più di basi di partenza, che in maniera più o meno marcata hanno inciso nel loro lavoro.

A colpire maggiormente è la sezione ritmica, in un paio di episodi degna del miglior Crover dei tempi di Gluey Porch Treatments, ma anche la chitarra risulta interessante nei suoi scatti e nelle sue dissonanze, accompagnata da una voce ruvida e dissennata, mai banale, neanche quando il testo è in italiano. L'album si apre con The Lost Battle Of Minorca, il cui pezzo iniziale vale tutta la canzone, tanta è la potenza e la rabbia dei primi quarantacinque secondi; Debbie Suicide sembra essere un pezzo scritto personalmente da Buzz Osborne e regalato alla band, forse il miglior brano dell'album, quanto meno per impatto. Naked Violet è un misto tra caos e schizofrenia, mentre il conclusivo Border riesce a coinvolgere l'ascoltatore dentro la follia e l'inquietudine del pezzo, come se a suonarlo fosse un incantatore di serpenti.

Da sottolineare l'artwork del disco in cui appaiono bambini decapitati da lame rotanti (non a caso "Juice Of Bimbo"), degno di una locandina di un horror movie di serie b.

Buon inizio, quindi, per questo gruppo del centro Italia che dimostra di saperci fare sul serio, e che soprattutto va ad ampliare e ad arricchire la nascente scena italiana.

Elenco e tracce

01   The Lost Battle Of Minorca (00:00)

02   Magnete (00:00)

03   Debbie Suicide (00:00)

04   In My Head (00:00)

05   1-2-3 Kid (00:00)

06   Tetsuo (00:00)

07   Naked Violet (00:00)

08   Border (00:00)

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