Senza prolissità, senza la superbia di qualcun'altro, ma con ancora qualcosa da migliorare. In definitiva basterebbero queste parole a sintetizzare "Opus arise", primo disco in studio per i Lost In Thought. Un quintetto proveniente dal Galles, più precisamente dall'abitato di Swansea. Al loro attivo hanno anche un ep omonimo, che dopo alcune ricerche li ha portati alla corte della label svedese Inner Wound.
Spinto dalla curiosità e dai buoni pareri che l'opera sembra aver riscontrato sono andato a procurarmi il cd in questione. Il contenuto è un concentrato dei Dream Theater meno cervellotici e dei nostrani DGM. Spicca la voce vellutata del singer Nate Loosemore, ben accompagnata dagli strumenti, mai troppo invadenti l'uno sull'altro. Il prog che ci propongono i cinque britannici è comunque molto più accessibile dei dolmen sonori di altre realtà: il minutaggio garantisce un buon feeling con il cd evitando uno degli elementi ricorrenti quando si è alle prese con un disco prog, la noia.
Senza troppi fronzoli, "Beyond the flames" apre l'album con un riff possente e delle tastiere vagamente orientali, sviluppando un tappeto sonoro che viene sapientemente governato dall'ugola di Loosemore. Si capisce fin da subito che il progressive metal dei Lost In Thought non è quello iper solista e strumentale di altre realtà come i Dream Theater, band che quando si parla di questo genere fa sempre capolino come termine di paragone. Anche "Entity" si distingue per la sua compattezza: la band svolge in pieno il suo lavoro senza sbavature, ma rispetto alla prima traccia si perde in immediatezza e il risultato finale ne risente. Bastano comunque le prime battute del disco per capire che il quintetto ci sa fare: "Blood red diamond" si candida ad essere il miglior pezzo del cd, grazie ad una varietà stilistica maggiore, dovuta ad una base più vicina all'hard rock che non al metal. "Opus arise" continua sulla falsariga di queste caratteristiche: tecninca mai fine a se stessa, melodia, linee vocali ben impostate. Probabilmente manca un po' di pathos in alcuni passaggi, ma quello si guadagnerà con l'esperienza vista la giovane età dei componenti (tutti compresi tra i 22 e i 23 anni).
Siamo di fronte ad un'uscita che a molti resterà sconosciuta ma che alimenta il mercato discografico di un genere saturo di realtà, ma dove appare sempre più difficile trovare qualità e classe. I gallesi Lost In Thought stanno pian piano cominciando un cammino verso la maturità, ma le basi, lo studio, quello è già stato fatto. Poco importa se i cinque membri hanno poca gavetta alle spalle: il primo platter gli ha consegnato ottimi pareri di critica e anche un discreto successo. Avanti così.
1. "Beyond The Flames" (6:59)
2. "Entity" (6:34)
3. "Blood Red Diamond" (5:31)
4. "Seek To Find" (5:15)
5. "New Times Awaken" (4:06)
6. "Delusional Abyss" (7:18)
7. "Lost In Thoughts" (7:29)
8. "Assimulate, Destroy" (6:33)
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