Ieri sera, dal lavoro, mi son portato dietro una borsa frigo con dentro una bottiglia di ottimo vino bianco. C'era il concerto gratuito di uno dei miei artisti preferiti, ma dovevo andare a prendere una tizia prima di andare sul posto, nel frattempo insomma sapete come vanno 'ste cose, poi si rischia di far tardi ("e dire le cazzate" come direbbe Bugo). Insomma si arriva al parco della Pellerina, sede del concertone, e subito noto che la flora e la fauna che popolano il loco non hanno nulla a che fare con l'evento, è pieno di tarri e venditori ambulanti venuti li solo perchè MINCHIA, C'E' IL CONCERTO AGGRATISS.
Tra un imprevisto e l'altro, riesco a farmi strada verso il palco che siamo a metà di "Berlin", mi girano le palle, ma allo stesso tempo mi diverto, Lou sul palco è scazzato quanto me, ha un gilet di pelle sul petto nudo ed ha deciso di suonare in chiave acustica, l'acustica, del posto, è pessima e si sente davvero poco. Però cazzo, il Lourido è sempre il Lourido. Io bevo, canto, "Berlin" lo ho nel sangue e non mi importa di doverlo sentire riprodotto in questo modo. E' una parte della mia vita, lo vivo più che ascoltarlo. Arrivano "The Kids", "The Bed" e infine "Sad Song", sono splendide come al solito.
Poi Lou cazzeggia col pubblico e infila "Sweet Jane", "Satellite of love", "Walk on the wild side". Io canto e godo, sembro un bambino in preda agli stupefacenti ed alcuni astanti in effetti mi guardano con stupore ed indignazione. Come fosse strano essere li, commuoversi e cantare, in mezzo a tanti turisti ed avventori che stanno li a cianciare per caso, manco sanno chi sia Lou Reed, ma è gratis e quindi va bene.Siamo messi così, le emozioni arrivano filtrate, ma ogni tanto una passeggiata sulla sponda "selvaggia" ci è ancora concessa. Grazie Lou, li porti bene i tuoi anni.
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