Nell'immaginario collettivo si è, a torto o a ragione, portati a pensare che le categorie di persone che sanno tutto di tutti siano essenzialmente due: portinaie e barbieri.
Ma proviamo a pensare ad un oggetto, ad esempio un distributore di caffè e bevande calde (con una terminologia da brivido diremmo ''erogatore automatico di bevande'') e magari piazziamolo in un ufficio qualunque: quante ne avrà sentite? Solitamente si tratta del luogo ideale dove appostarsi per carpire pregi e difetti di un ufficio; l'unico posto dove ci si lascia andare a scambi di opinione di varia natura, pettegolezzi fra colleghi, dichiarazioni d'amore, progetti per il week-end. Questo perchè il momento della pausa caffè rappresenta un piccolo attimo di tranquillità in cui è facile dare libero sfogo ai propri pensieri senza freni e remore varie.
''Camera Cafè'' trae spunto proprio da tali situazioni. Il campo visivo proposto è sempre quello della macchinetta, cavallo di battaglia unico, incompromissorio della sit-com. Cambiano i personaggi, le ore, gli stati d'animo dei protagonisti, ma la prospettiva rimane sempre la stessa. Un'unica immagine: un lungo corridoio che porta all'ascensore dell'azienda, la cosiddetta ''area relax''; pochissimi elementi scenografici: la porta del bagno e quella del cucinino (dalla quarta serie), tre piante, due tavolini color acciaio, una fotocopiatrice e poco più.
In questo contesto si assiste a momenti di vita quotidiana che ciascuno di noi (voi), (s)fortunati salariati, ha vissuto molte volte. Si alternano scherzi tra colleghi, litigi, tormentoni, questioni di principio di natura politica, commenti sulle misure delle colleghe, racconti di sogni erotici, fino ad arrivare alle ipocrisie più clamorose ed alle bugie mai confessate. Alla scoperta, insomma, degli italiani. Esilaranti, cinici, sarcastici, imprevedibili, paradossali (e molto altro ancora), trainati dai camaleontici Luca e Paolo, gli impiegati della Tondello Spa (solo nella puntata pilota della prima serie il nome dell'azienda viene svelato) si avvicendano davanti alla macchinetta del caffè che, con occhio benevolo e mai critico, apre le porte ai loro strampalati mondi, alle loro piccole nevrosi, alle crisi ricorrenti, alle gelosie, le invidie, le ripicche ma anche a tanto sano divertimento, uno humor arguto ed intelligente. Vicende della realtà quotidiana dove ci si può facilmente identificare. Personaggi grottescamente credibili, ambiguamente autentici, ai quali ci si affeziona in fretta.
I vari sketch si susseguono ad un ritmo incalzante ed è spassosissimo scoprire lo svolgimento di una data situazione nell'arco dell'intera giornata e come lo stesso argomento venga affrontato con opinioni diverse a seconda di chi si ha difronte e delle convenienze personali. Quattro serie in otto anni (con la quinta in preparazione e sugli schermi in autunno), quasi 1500 episodi pungenti ed anticonformisti, contrari ad ogni ipocrisia; ''Camera Cafè'' è un format rivoluzionario nella forma e nella sostanza, che esplora in modo sottile e pragmatico le dinamiche dei rapporti umani e sociali tra colleghi, riuscendo a strappare più di una risata ed, allo stesso tempo, a far riflettere.
In questo mondo così frenetico, in una televisione dove ciò che viene presentato risulta altrettanto convulso, un prodotto efficace per rilassarsi. Piacevole diversivo tra i molti programmi spazzatura che popolano il tubo catodico.
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