Luca Ronchi, in un lavoro di mastodontica portata, raccoglie le testimonianze di chi ha conosciuto, vissuto e intrallazzato con l'artista, il compianto Mario Schifano. Riversa nel libro un fiume di frammenti, lasciando spazio a una moltitudine di persone e personaggi, andando a costruire una bio di straordinaria potenza.

Parlano i galleristi, i compagni di merende, le modelle, i faccendieri, la moglie, le amanti gli amici e i nemici, l'attrice Eleonora Giorgi e anche il noto critico Achille Bonito Oliva. Ronchi estrae il succo dalle interviste e riporta in vita, tramite passaggi decisivi, il genio di un maestro difficile da comprendere. Emerge un personaggio delicato, ma privo di empatia. Festaiolo, ma essenziale. Lavoratore, ma avvezzo al vizio. Statico, ma in continuo movimento.

C'era tanto istinto nel suo modo di vivere, forse troppo, da qui un ottovolante di elegante follia. Interessanti i capitoli sui falsi (a Schifano sono attribuite 24mila opere), quelli dedicati agli amici di piazza del popolo (a Roma) quali Tano Festa e Franco Angeli. Pazzeschi gli incontri con Wahrol e Jagger. Costui era Rockstar tanto e quanto loro.

Si fa chiarezza sugli arresti (per droga), e la dipendenza da sostanze, ma sia chiaro, non si tratta di una narrazione sterile. C'è un filo conduttore, un tracciato storico che vi permette un buon orientamento temporale. Inoltre le testimonianze si scontrano tra di loro, c'è un sommerso litigio, uno scambio di opinioni e visioni che spinge il lettore, in definitiva, a interpretare a sua volta l'essenza del personaggio Schifano.

A metà ho dovuto abbandonare la lettura per una sensazione di voltastomaco (alcuni passaggi sono crudissimi, al limite dello splatter, (l'abuso di sostanze lo aveva ridotto a un mezzo invalido) per poi farmi coraggio e riprenderla perché era lì, a chiamarmi. Ho faticato a farmi una idea precisa dell'uomo, che era tutto e niente, questo e il contrario. Inafferrabile, come un ghepardo, dirà di lui un critico. Un libro può solo tentare di descriverlo, ma scapperà comunque dalle pagine.

Consigliabile, se amate le biografie e se volete vivere un protagonista di uno spaccato storico importante, quando la POP ART italiana (e la POP LIFE) faceva storia.

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